Esteri

Ancora uno schiaffo per Bruxelles in Romania. Ammucchiata in vista

di Ernesto Ferrante -


La triade del male composta dagli hacker russi, la “pancia” dei votanti e il fantasma di Calin Georgescu ha colpito ancora in Romania. “Il potere dei più buoni costruito sulle tragedie e sulle frustrazioni”, per dirla con Giorgio Gaber, non viene più “buono per le elezioni”. Le parole del pezzo contenuto in “Un’idiozia conquistata a fatica” risuonano meste nelle stanze di Bruxelles, mentre Ursula von der Leyen e i suoi sodali cercano il buco smarrito delle ciambelle.

Il leader di Aur George Simion si è aggiudicato il primo turno delle elezioni presidenziali con il 40,5 per cento delle preferenze. Al secondo posto il sindaco di Bucarest, l’europeista Nicusor Dan, che ha ottenuto il 20,9% dei voti. Al terzo il candidato della coalizione di governo, Crin Antonescu, che ha ammesso la sconfitta e parlato di un “risultato irreversibile”.

Simion e Dan si sfideranno quindi al ballottaggio il prossimo 18 maggio, a quasi sei mesi da quando i risultati delle presidenziali sono stati annullati per una presunta “interferenza russa”.

“Con il voto storico di ieri, il popolo rumeno si è espresso. È ora di farsi sentire! È stata più di una scelta: è stato un atto di coraggio, fiducia e unità. È la vittoria di chi crede veramente nella Romania: un Paese libero, rispettato e sovrano!”, ha scritto su X l’esponente di estrema destra.

Disfatta totale per la presidente dell’Unione Salva Romania (Usr), Elena Lasconi, costretta ad annunciare le sue dimissioni dalla guida del partito in seguito al tonfo. Lasconi, fortemente supportata dalla stampa mainstream, ha raccolto appena il 2,68% dei consensi, arrivando addirittura quinta.

Nel frattempo, la coalizione composta da socialdemocratici, liberali e dalla minoranza ungherese ha comunicato l’intenzione di sostenere al secondo turno Nicusor Dan, definito “la scelta migliore per la nostra prospettiva europea”. Verrà replicato in buona sostanza il modello dell’ammucchiata selvaggia usato in Francia e Germania per sbarrare la strada alle destre di Rassemblement National e Alternative für Deutschland.

AfD ha fatto sapere di aver avviato un’azione legale contro la decisione dei servizi di intelligence interni di classificarla ufficialmente come partito “di estrema destra” e potenzialmente pericoloso per l’ordine democratico, con una sorveglianza rafforzata da parte delle autorità di sicurezza.

“Evviva la democrazia”. Così il vicepremier italiano Matteo Salvini, a margine del convegno “La sicurezza del trasporto ferroviario” nella sede di Confcommercio Milano.

“Hanno annullato le elezioni a urne aperte, arrestato il candidato presidente, le hanno provate tutte: gli hacker russi, i tiktok, Putin e la Nato. Ieri hanno votato i rumeni il dato importante è che la comunità rumena che più ha votato in Europa è quella italiana che ha dato il 70% al candidato che ha vinto questo turno, a cui ho mandato personalmente un whatsapp di complimenti ieri e altrettanto gentilmente mi ha risposto. Spero diventi presidente della Repubblica e che nessuno torni a intervenire su un processo democratico in un paese membro dell’Ue”, ha dichiarato Salvini tirando in ballo anche di Francia e Germania.

“Quello che sta accadendo in Francia ai danni della Le Pen o quello che si paventa in Germania ai danni dell’Afp, ha rincarato la dose il vicepremier, è tutto fuorché democratico, quindi è una bella giornata perché in Romania hanno votato liberamente”.


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