Cultura & Spettacolo

And They Lived Sadly Ever After L’ironia in mostra

di Redazione -


 

L’ironia, finalmente, in una mostra d’arte. Fresca di vernice, al Tube Culture Hall di Milano, la collettiva “And They Lived Sadly Ever After” con le opere di Hamish Chapman, Holly Halkes, Ray Hwang, Tiange Yu, curata da Marta Orsola Sironi che la presenta raccomandando un’intonazione alla Carrie Bradshow: “C’era una volta un giornalista inglese che venne a New York ….”. No. Smettiamola: se si inizia qualcosa con “C’era una volta” la gente si aspetta che la storia abbia un lieto fine. Mi domando: nel 2023, siamo ancora capaci di credere nelle favole? Che fine ha fatto il nostro perfetto lieto fine? In una città che non dorme mai ma sogna ad occhi aperti, qual è il “per sempre felici e contenti” che ci aspettiamo? Aspettative: questa è la parola giusta. Siamo cresciuti a pane e aspettative per tutta la vita: l’aspettativa per i voti perfetti, poi la carriera, poi il matrimonio e… beh, sapete meglio di me come continua. Crescendo, purtroppo scopriamo che a confronto con il mondo reale le aspettative per cui ci hanno inculcato di dover essere all’altezza si rivelano spesso utopie irrealizzabili, sogni di cartapesta che si infrangono non appena cerchiamo di afferrarli. Quello che viene spesso percepito come fallimento genera in noi un senso di inadeguatezza e frustrazione, condannandoci spesso al baratro della disperazione. Ed anche se è vero che la speranza e l’ultima a morire, la mia domanda è: se non possiamo più fidarci del lieto fine, come possiamo sopravvivere in questo mondo a gambe all’aria? La risposta proposta da questa mostra è l’umorismo. Prendere la vita più alla leggera e di traverso, guardando le cose dal loro lato comico può liberarci dal macigno delle aspettative insoddisfatte. Umorismo e ironia, inoltre, sono potenti tool comunicativi, che ci permettono di accettare e assimilare la realta. Forse è vero che una risata salverà il mondo. Il mio consiglio? Smettete di guardare film romantici e accendete i Simpson. Nel 2023 possiamo ancora credere alle favole, ma non dobbiamo necessariamente prenderle sul serio. Qualcuno una volta ha detto che la vita ha un modo buffo di coglierti di sorpresa e forse a volte èmeglio essere ironici.
L’ironia èalla base dei lavori di Holly Halkes, artista inglese di base a Londra che dipinge vere e proprie tragi-commedie. Battaglie di cibo caotiche e brillanti, dove tempo e spazio sono sospesi, quasi cristallizzati nel gesto di afferrare l’inafferrabile. Cosa si prova a vivere nel secolo dell’abbondanza e delle cold intimacies, dove tutto sembra a disposizione ma risulta alla fine vano? I dipinti di Holly Halkes si confrontano con il tema carnevalesco e mirano a creare uno spazio sociale alternativo caratterizzato da libertà e comportamenti umani e le interazioni sociali al confine tra vita reale e fantasia. Gelati semi sciolti, torte, maschere, occhiali da sole a forma di cuore, margarita e leccornie di ogni tipo lievitano nel cielo, come dopo un’esplosione, prossimi ormai a un’ineluttabile caduta.
Cartoons e humor sono le cifre stilistiche anche della pratica dell’artista newyorkese Ray Hwang. Nato nel 1992 a Los Angeles da una famiglia immigrata dall’Asia, ha imparato a disegnare dai cartoni animati mentre doveva capire come si formava una nuova cultura. A fare da padrone nella ricerca di Ray Hwang è l’umorismo. Iniziata nella difficoltà del lockdown, e della separazione dalla famiglia, questa serie di dipinti affronta tematiche emozionali. La cifra stilistica per l’artista èdi parlare di simili temi ma senza mai prendersi troppo sul serio. Questa leggerezza, l’ha imparata proprio dai cartoni, che attraverso humor e ironia sono in grado di comunicate emozioni dirette senza crogiolarsi in esse.
Tiange Yu, nato in Cina nel 1998 e di base a Londra, si definisce un orchestratore di spazi, un compositore di colori e linee e un regista di fantasia. Influenzato dalle passate esperienze di studio della scenografia teatraledesiderio di evasione non sono mai davvero raggiungibili, ma restano agognati fantasmi inafferrabili.
Arriviamo infine ad Hamish Chapman. Il dipinto per Chapman è un campo da gioco, dove tensioni opposte si scontrano e incontrano, come in una partita di tennis.

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