Andrea Volpi: “FdI in forma. Alle Regionali faremo bene”
Esponente di Fratelli d’Italia, membro della Camera dei Deputati, componente della commissione Lavoro e, non ultimo, sindaco di Lanuvio. Ha il suo bel da fare Andrea Volpi a livello politico e istituzionale. Un operato che racconta in questa intervista: dai poteri di Roma Capitale alle elezioni regionali, dalla tenuta di FdI al lavoro della maggioranza di governo.
Recentemente il Consiglio dei Ministri ha dato l’ok alla riforma dei poteri di Roma capitale. Lei viene dai Castelli Romani. Cosa ne pensa del provvedimento e che impatto avrà sui comuni della provincia e del Lazio?
“La nuova legge che aumenta i poteri di Roma Capitale rappresenta un passo storico e fondamentale per il riconoscimento del ruolo unico di questa città. Con questa riforma costituzionale, Roma non solo si afferma come la Capitale d’Italia ma anche come un centro nevralgico del Mediterraneo e culla del cristianesimo, con un patrimonio culturale e una rilevanza geopolitica senza pari. Fino ad oggi, Roma ha operato con competenze limitate, paragonabili a quelle di un normale comune di dimensioni, e inadeguate rispetto alla sua importanza internazionale. Grazie all’impegno di Fratelli d’Italia, al governo con Giorgia Meloni, è stato finalmente affrontato un nodo istituzionale trascurato per troppo tempo. Con questa riforma, Roma Capitale entra a far parte degli enti costitutivi della Repubblica, acquisendo poteri legislativi in ambiti cruciali come l’urbanistica, il trasporto locale, il commercio e il turismo. Questo cambiamento significativo sarà realizzato in stretta collaborazione con la Regione Lazio e il Campidoglio, dimostrando l’importanza del dialogo con le istituzioni locali e la lungimiranza del Presidente del Consiglio che va oltre gli steccati dei partiti. Inoltre, elevare Roma al livello delle grandi capitali mondiali non è solo un atto di giustizia nei confronti della nostra storia, ma un investimento nel futuro dell’intera Nazione. Con una Capitale più forte, più organizzata, in grado di attrarre più investimenti e più visitatori anche l’area della Provincia e dei Castelli Romani godranno di questi vantaggi. Il lavoro che abbiamo davanti è molto importante in quanto dovremmo riallineare e riequilibrare l’assetto degli enti locali che governano il territorio”.
Lei è componente della Commissione Lavoro alla Camera dei Deputati. Come è questo 2025 sul fronte occupazione?
“Da quando il Governo Meloni si è insediato i dati che ci arrivano sul mondo del lavoro sono migliorati costantemente. Dall’ultimo rilevamento Istat il numero degli occupati è rimasto tendenzialmente stabile e pari a 24 milioni 217mila con un tasso di occupazione al 62,8%. Altro dato importante è quello relativo al tasso di occupazione nelle regioni del mezzogiorno che ha raggiunto il 50,1%, il dato più altro dal 2004. Questo risultato conferma che le politiche messe in campo dal Governo in tema di lavoro stanno funzionando. Abbandonare la via dell’assistenzialismo abolendo il reddito di cittadinanza e i bonus a pioggia, e investire su sviluppo, formazione e infrastrutture è una ricetta vincente che sta finalmente portando il sud Italia ad una posizione paritetica rispetto al nord e al centro e lo sta mettendo in condizione di essere una risorsa e non un costo per la Nazione. Il centrodestra sta facendo molto per i lavoratori ma anche per i datori di lavoro, sappiamo che c’è ancora da lavorare ma, come ho detto, la strada imboccata è quella giusta, dobbiamo solo continuare a percorrerla.
Si avvicina la fine dell’anno e tema cardine sarà quello della legge finanziaria. Come si pone la maggioranza di governo in tal senso: ci dovremmo aspettare un bilancio lacrime e sangue per gli italiani?
“La situazione economica internazionale non è di facile gestione non solo per l’Italia ma per tutti i Paesi dell’euro zona che risentono tanto dei conflitti in corso quanto della politica dei dazi voluta dagli Stati Uniti. Tuttavia questo non può e non deve essere un alibi. Certo la struttura della prossima legge di bilancio dipenderà molto dalle risorse che disponibili e dalla risposta, in termini economici e finanziari, degli investimenti fatti in questi anni. Quello che mi sento di dire è che l’approccio del Governo sarà quello di sempre e il primo pensiero resteranno, comunque, sempre gli italiani, soprattutto le categorie più fragili e più bistrattate nel corso degli ultimi anni. Sicuramente la strada sarà quella di continuare a realizzare ciò che è previsto nel programma elettorale del centrodestra, soprattutto relativamente al capitolo fiscale e al ceto medio, e si continuerà anche sulla via degli incentivi e degli sgravi per i lavoratori autonomi e per i datori di lavoro. Il dibattito sulla legge di bilancio è appena cominciato, ma mi sento di poter dire così come fatto in questi tre anni, riusciremo a trovare un equilibrio e a far quadrare i conti senza trascurare gli interessi degli italiani”.
Onorevole, passiamo al lato politico, lei fa parte di Fdi: quale lo stato di salute del partito?
“Direi decisamente buono. I sondaggi danno Fratelli d’Italia stabilmente al 29/30% con un ampio distacco sul Partito Democratico che si fermerebbe al 22%. Ma aldilà di questo ritengo che il Partito sia in ottima forma anche in virtù del fatto che non abbiamo mai perso l’abitudine di stare e di confrontarci con le persone. Persino durante il mese di agosto non abbiamo abbandonato gli elettori che hanno potuto incontrarci in ogni luogo di villeggiatura dello stivale con la nostra campagna estiva per raccontare quanto abbiamo fatto di buono sui temi della sicurezza, della giustizia del lavoro, di sostegno alle famiglie. Ma il consenso per FdI cresce anche a livello internazionale. Grazie allo straordinario lavoro svolto da Giorgia Meloni in politica estera abbiamo recuperato un ruolo di primo piano e dimostrato il valore della stabilità del nostro governo rispetto a Paesi come la Francia, la Spagna e la Germania. Credo che anche questo contribuisca non poco a rendere ancora più credibile il nostro lavoro”.
Elezioni, tante regioni al voto: fiducioso per un buon risultato elettorale?
“Delle regioni al voto attualmente il centrodestra ne governa tre (Veneto, Calabria e Marche) e tutte con ottimi risultati. Sono fiducioso che in questi casi i cittadini premieranno il buon governo confermando la loro preferenza. Nelle Marche ad esempio l’opinione dei marchigiani sulla loro qualità della vita è positiva per il 75% degli intervistati, soprattutto per le donne (80%) e per i più giovani, 18-34 anni (85%). Con queste basi non possiamo che essere ottimisti. Le altre regioni sono per noi una sfida e non ci sottraiamo mai al giudizio degli elettori. A differenza di altri partiti, non scappiamo dalle elezioni e tantomeno ci snaturiamo per sembrare più appetibili. In ogni regione il centrodestra andrà unito e Fratelli d’Italia reciterà un ruolo da protagonista. Piuttosto mi sento di evidenziare quanto sia anomalo, vedere insieme Fico e De Luca, Vendola e Decaro, insomma partiti e persone che se sono dette di tutti i colori ed oggi esclusivamente per amor di poltrona, tornano insieme. Sono sicuro che con dei buoni candidati e un programma concreto che si rivolga alle persone in modo diretto e pragmatico, proprio come è stato per le elezioni politiche del 2022, potremo avere dei buoni risultati e perché no magari qualche importante sorpresa”.
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