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Angelo Izzo, 50 anni dopo il massacro del Circeo si laurea in Giurisprudenza nel carcere di Velletri

di Francesca Petrosillo -


A cinquant’anni dal tristemente noto massacro del Circeo, Angelo Izzo ha conseguito la laurea in Giurisprudenza. Il 70enne, detenuto presso il carcere di Velletri, ha ottenuto il titolo accademico con una votazione di 92 su 110. La cerimonia si è svolta martedì 14 ottobre, alla presenza di una commissione dell’Università Roma Tre. Guidata dal relatore Paolo Alvazzi Del Frate, si è recata nella struttura penitenziaria per assistere alla discussione della tesi intitolata “Il lato oscuro dell’illuminismo giuridico”.

Izzo, tra i protagonisti del delitto del Circeo, è noto per l’uccisione della 19enne Rosaria Lopez e per la violenza ai danni di Donatella Colasanti. Nel 2005, mentre si trovava in regime di semilibertà, si è macchiato di un altro duplice omicidio, quello di Maria Carmela Linciano e Valentina Maiorano, in provincia di Campobasso.

Angelo Izzo si laurea in legge: la discussione e la proclamazione

Secondo quanto riportato dall’Adnkronos, la discussione di laurea si è svolta in un clima di grande emozione e rigore accademico. Izzo, che ha studiato per diversi anni dietro le sbarre, ha approfondito temi legati alla filosofia del diritto e ai limiti della razionalità giuridica.

Il suo avvocato, Rolando Iorio, che lo assiste da oltre quindici anni, ha dichiarato che questo traguardo rappresenta per il suo assistito una “forma di riscatto personale e risocializzazione”. “L’ho sentito molto orgoglioso – ha spiegato il legale –. Ritiene che questo percorso di studi lo abbia aiutato a riflettere e a comprendere più a fondo i terribili errori commessi nella sua vita”.

L’episodio ha inevitabilmente riacceso il dibattito sull’opportunità del reinserimento sociale per chi si è macchiato di crimini gravissimi. Tuttavia, nel caso di Izzo, la laurea viene letta da alcuni osservatori come il segno di un percorso di consapevolezza maturato all’interno del sistema penitenziario, coerente con le finalità rieducative previste dalla Costituzione italiana.

A mezzo secolo dal massacro che sconvolse l’Italia, la storia di Angelo Izzo torna così all’attenzione pubblica, ma questa volta per un fatto legato allo studio e alla riflessione, non alla violenza.


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