Politica

L’INTERVISTA – Antisemitismo, Fiano (Pd): “Ci sono le leggi, facciamole rispettare”

di Edoardo Sirignano -

EMANUELE FIANO, POLITICO


“L’antisemitismo è un male difficile da estirpare, ma per fortuna riguarda una minoranza, anche se cospicua. Ci sono leggi per combatterlo, facciamole rispettare”. A dirlo Emanuele Fiano, ex deputato del Pd.

Negli ultimi giorni, sia in Italia che in Europa, diversi indizi fanno pensare a un ritorno dell’antisemitismo…

L’antisemitismo, a queste latitudini, non è ancora preoccupante. Ragionamento diverso vale per la sua persistenza. Stiamo parlando di un male che non muore mai e viene fuori in determinati momenti. In un mondo moderno e civilizzato, però, non ci dovrebbe essere odio verso determinate categorie di persone. Non ci dovrebbe essere chi pensa che bruciando o annerendo una pietra d’inciampo dimostra di avere un’identità o peggio ancora di essere più forte.

Il conflitto in Medio Oriente alimenta l’odio?

L’antisemitismo torna ogni qualvolta si torna a parlare di Israele. Si sono già dimenticate, purtroppo, le immagini su quanto di raccapricciante è accaduto il 7 ottobre. Le notizie relative ai morti a Gaza hanno in poco tempo invertito la bilancia di molta opinione pubblica. Nessuna persona, d’altronde, può ignorare quanto accade in quell’area sotto il profilo umanitario. Allo stesso modo, però, non bisogna dimenticare che non è stato Israele a iniziare le ostilità.

In Italia esiste più di qualcuno che confonde la causa palestinese con quella di Hamas…

Sono stato tra i primi a denunciare gli slogan di morte agli ebrei, urlati da qualche estremista pericoloso durante una manifestazione pro-Palestina a Milano.

Come limitare fenomeni che incitano alla violenza e dunque all’antisemitismo?

In Italia c’è la legge. Basta applicarla. Manifestare è un diritto, incitare all’uccisione di qualcuno è un reato. Vanno puniti, dunque, i singoli e non vietati i cortei.

In tanti la passano liscia, altrimenti si avrebbe maggiore timore a esternare certe posizioni…

La magistratura ha tutti gli strumenti per far capire a chi sbaglia che non la passerà liscia. Abbiamo tra l’altro istituito, da 6 o 7 anni, il reato di apologia del terrorismo. Il pericolo di congiunzione tra una radicalizzazione islamica e un odio verso gli ebrei e quindi anche un appoggio ad Hamas è dietro l’angolo. Una parte dell’Islam, pur marginale, è chiaramente antisemita.

Qualche responsabilità può essere attribuita a un Pd, che spesso utilizzando la causa palestinese, ha lasciato fraintendere altro?

Se c’è qualcuno che non si può accusare è il Pd. Schlein è stata la prima o la seconda a essere intervenuta dopo i fatti del 7 ottobre.  È stata l’unica segretaria di partito a essere ringraziata personalmente dall’ambasciatore di Israele. Questa posizione è stata tenuta sia nel primo dibattito parlamentare che in quelli successivi. Mai nessun equivoco su Hamas.

C’è più qualcuno che pensa altro…

Adesso è molto difficile per il mondo capire o accettare la reazione militare a Gaza. Ma chi accusa Israele di genocidio sbaglia. Non conosce il peso della storia che c’è dentro le parole. Non c’è alcuna intenzione di sterminare il popolo palestinese da parte dello Stato di Israele. Allo stesso modo non si può far finta di nulla quando c’è un nemico armato fino ai denti, spinto da una volontà di martirio, con 30mila uomini all’uscio di casa. Ciò non significa dimenticare la questione umanitaria. Ogni morto civile palestinese, lo dico ogni mattina, pesa pure sulle mie spalle. A ogni miliziano di Hamas è stato dato ordine di uccidere quanti più civili possibili, ci sono le istruzioni scritte. Ogni soldato di Israele segue un codice morale che gli impone di salvare quante più vite civili è possibile.

Non dimentichiamo che talvolta è stata la stessa sinistra a sposare cause poco democratiche…

La sinistra in Italia non vuol dire niente. Il Pd non è Sinistra Italiana, né Rifondazione Comunista, né Unione Popolare. Ci sono le sinistre e ci sono le differenze.

Cosa ne pensa della posizione della premier Meloni?

La posizione italiana è simile a quella degli Usa. Gli Stati Uniti hanno detto che Israele ha il diritto di difendersi e tutti i Paesi occidentali hanno aggiunto entro i limiti del diritto internazionale, che vuol dire impedendo la morte di civili. Hamas, purtroppo, li utilizza come scudo, lanciando missili da postazioni appoggiate ai muri degli ospedali, delle scuole e delle abitazioni. Ecco perché per Israele è un problema combattere terroristi, che fanno del male agli stessi palestinesi.

Si è sempre ritrovato, invece, con le scelte del Nazareno?

Solo in un caso no, quando il Pd è stato contrario all’astensione dell’Italia all’ultima risoluzione Onu. Su questa posizione, pur essendo stato tra i primi a lodare la segretaria per essere stata tra le prime a denunciare quanto fatto da Hamas a Israele, non mi ritrovo col mio partito. In quel documento, non si parlava né dell’evento del 7 ottobre, né della restituzione degli ostaggi. L’Italia non ha votato no perché contraria alla pausa umanitaria che è giusto chiedere, ma perché si tratta di un documento che dimentica l’elemento essenziale e spaventoso che ha fatto scoppiare la guerra.


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