Attualità

Apre il Salone del Libro, a Torino le preoccupazioni degli editori

Mattarella ringrazia gli editori e Franceschini promette l’approvazione della “legge del libro” entro l’anno

di Giovanni Vasso -

Le code all'ingresso del Lingotto Fiere, dove è in corso il Salone del Libro. Torino, 16 ottobre 2021 ANSA/JESSICA PASQUALON


Si è aperta sotto gli auspici della Presidenza della Repubblica la 34esima edizione del Salone del Libro che si terrà al Lingotto di Torino. Intitolata “Cuori Selvaggi”, l’edizione 2022 del Salone del Libro si è inaugurata questa mattina e resterà aperta fino al 23 maggio. Parteciperanno alla kermesse quasi novecento editori, che animeranno più di 500 stand. Per la precisione, l’area espositiva, tra padiglioni interni, esterni e area Oval è ampia circa 110mila metri quadri e saranno presenti 893 editori che esporranno i loro cataloghi in 542 stand.
Per visitare il Salone non sarà necessario esibire il Green Pass e nemmeno indossare la mascherina, che però resta obbligatoria agli eventi che si terranno nelle sale e fortemente raccomandata negli spazi espositivi.
Il tema scelto dalla direzione, quello dei cuori selvaggi, però, rischia di passare in second’ordine. E questo nonostante la messe di eventi, di ospiti e di appuntamenti in presenza nella fitta agenda: quasi 1.500 a cui sommare gli altri 400 che compongono il programma della rassegna Off. Il vero convitato di pietra al Salone del Libro di Torino è la crisi che incombe all’orizzonte per il mondo dell’editoria.
Uno smacco, se si considerano i dati che negli ultimi anni avevano descritto un settore in netta crescita. Soltanto nel 2020 della pandemia l’Ufficio Studi dell’Associazione italiana degli editori, insieme a Nielsen, aveva certificato una crescita importante pari a poco meno del 3 per cento in termini di copie vendute. Il trend si è mantenuto costante anche l’anno successivo ma il 2022 s’è aperto sotto auspici nefasti. Mancano le materie prime, carta e cartone. L’energia si compra a prezzo carissimo e le cartiere rischiano il tracollo definitivo. C’è bisogno di correre ai ripari e subito e già da tempo le associazioni di categoria della filiera e i sindacati di settore hanno lanciato l’allarme.
Non è un caso, dunque, se il presidente della Repubblica, che ha inviato un messaggio in occasione dell’inaugurazione del Salone del Libro, s’è voluto rivolgere proprio agli editori: “Un ringraziamento va rivolto a tutti gli operatori economici del libro che devono continuamente misurarsi con nuove sfide: dal prezzo della carta e dei trasporti, alla concorrenza dei nuovi media e dei grandi gruppi multinazionali di vendita e distribuzione”. Il Presidente ha dunque ribadito che “sostenere la lettura significa pertanto sostenere l’intera filiera: stampatori, editori, distributori e librerie, con una particolare attenzione alle librerie indipendenti che rappresentano una risorsa preziosa per tanti nostri concittadini”.
Un auspicio che è stato immediatamente colto dal ministro della Cultura Dario Franceschini che, intervenuto alla cerimonia di inaugurazione della kermesse, ha promesso impegno serrato per portare a termine, entro l’anno, l’iter della cosiddetta “legge del libro”. Franceschini a proposito ha affermato: “Ho preso l’impegno di lavorare per portare a compimento un disegno di legge per il libro complessivo, una legge di sistema che prendesse un po’ come riferimento la legge del cinema in Italia, che aiuta tutta la filiera”. Dunque il ministro ha aggiunto: “Abbiamo lavorato intensamente a un tavolo promosso dal ministero e dalla nostra direzione generale. Abbiamo predisposto insieme un testo che aiuta tutta la filiera del libro ed è stato completato. E’ stato inviato dal mio ministero al ministero dell’economia per la copertura e alla presidenza Consiglio dei ministri”. Infine ha chiosato: “Ribadisco qui l’impegno: vorrei che questa legislatura, ormai manca meno di un anno, si chiudesse con l’approvazione di questa legge”.


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