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“Archeologia da spiaggia” di Maurizio Finotto: la plastica ci racconterà ai posteri?

di Redazione -


Mercoledì 30 novembre, alle ore 18.30 il Modoshop di Bologna ospiterà la presentazione del libro di Maurizio Finotto “Archeologia da spiaggia”, a cura di Melania Rossi, edito da Quolibet con testi della stessa Rossi, Ermanno Cavazzoni, Paolo Giulierini. Un libro che ha affiancato l’omonima mostra ospitata fino all’estate scorsa nelle sale della Stazione Neapolis del Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Ironica, attuale, “urgente”: ciò che daterà e racconterà la nostra epoca ai posteri sarà la plastica?

Melania Rossi ed Ermanno Cavazzoni ne parleranno con lo stesso Finotto, autore di un intervento artistico che è partito da un’ipotesi, neanche purtroppo fantasiosa: “nell’anno corrente 2799, a mille anni dal ritrovamento della Stele di Rosetta, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli arricchisce la sua collezione permanente con nuovi reperti, costituiti da oggetti di materie plastiche ritrovati sui litorali italici. La loro datazione è problematica, ma secondo recenti studi riconducibile al (o anteriormente al) XX secolo dell’era vigente. Lo stato degli oggetti è sempre mutilo, decolorato e limato dalla risacca marina; a volte, ma raramente, si può con certezza risalire alla forma e all’uso originario; più spesso lo stato d’usura e la frammentazione permettono solo un’ipotetica ricostruzione dell’intero reperto. In questo lavoro laborioso e incerto si prendono a modello oggetti diversi delle più note civiltà egizia, fenicia e antico romana, che sono state indagate più sistematicamente e delle quali si conservano una quantità superiore di manufatti e testimonianze. Tali nuovi reperti, stando alle ipotesi più accreditate, afferirebbero all’Homo litoralis, una civiltà umana caratterizzata da insediamenti lungo le spiagge sabbiose della penisola italica, nelle quali infatti i ritrovamenti sono relativamente vari e abbondanti. Grazie ad essi è possibile ricostruire almeno parzialmente la vita quotidiana dell’epoca, con i suoi usi e costumi, le credenze dominanti, i riti, gli oggetti di scambio, le figure simboliche e la scrittura alfabetica, della quale non sempre è possibile ritrovare il significato”, come scrive Ermanno Cavazzoni.

Maurizio Finotto vive e lavora a Bologna. È regista, autore e artista.
Critica d’arte e curatrice è Melania Rossi. Ermanno Cavazzoni è autore di vari libri di narrativa. È stato, con Gianni Celati e altri, ideatore e curatore della rivista “Il semplice”.


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