Cultura & Spettacolo

Argentero in fuga: doveva essere
un viaggio di nozze. E invece…

di Nicola Santini -

LUCA ARGENTERO


I vip sono tutti in fuga, mentre il pubblico è lì, incollato a quello che è già un programma cult: Celebrity Hunted – Caccia all’uomo. In streaming, sulla piattaforma Prime Video. Celebrity Hunted, g in questa attesissima terza stagione, non è un reality show classico. È un autentico “real life thriller” nel quale nove personaggi di spicco del mondo dello spettacolo devono scappare per raggiungere un obiettivo, cercando di non farsi catturare da un team di “cacciatori”.
Nella prima stagione la fuga dei concorrenti era partita da Roma, nella piazza di fronte al Colosseo. Nella seconda da piazza san Marco a Venezia. In questa terza stagione da piazza della Signoria, a Firenze. Da qui, devono correre in in lungo e in largo per l’Italia, con l’obiettivo di mantenere l’anonimato. E con pochi soldi in tasca.
Protagoniste della fuga di questa terza stagione sono quattro coppie. La prima è quella formata da Luca Argentero e sua moglie Cristina Marino. Poi ci sono gli attori Salvatore Esposito e Marco D’Amore, due componenti del gruppo comico The Jakal, ovvero Ciro Priello e Fabio Balsamo. Infine, due cantanti: Rkomi e Irama. Oltre a loro c’è una concorrente “solitaria”: Katia Follesa.
I sei episodi di Celebrity Hunted raccontano una fuga che può durare fino a due settimane. Se i concorrenti si fanno catturare prima, la loro corsa verso l’obiettivo finale ovviamente si interrompe. Del resto, a dargli la caccia ci sono alcuni tra i più noti analisti e investigatori professionisti, esperti di cyber security, profiler e human tracker provenienti dalle forze dell’ordine e dai servizi segreti militari. Mentre i concorrenti devono fare affidamento solo sul proprio intuito, e al massimo sulla collaborazione di amici compiacenti, i cacciatori possono utilizzare qualsiasi mezzo legale per trovarli. Compresi i tracciamenti telefonici, le telecamere di videosorveglianza, fino ai sistemi di riconoscimento delle targhe dei mezzi. Da questa stagione c’è un nuovo capo: Antonio Del Greco, già Dirigente E’ lui che coordina tutto il pool al lavoro.
«Ci siamo sposati con il Covid» ha raccontato Luca Argentero «ed era difficile viaggiare per il mondo. Poi tra la nascita di Nina e il lavoro non c’è stata l’occasione. Con Celebrity Hunted ci siamo ritagliati del tempo per noi: è stata la nostra luna di miele, una vera e propria fuga d’amore». E siccome l’amore non è bello se no è litigarello: «Sono stato trattato da Cristina come una zavorra per tutta la fuga. Lei ha uno spirito di competizione tremendo ed era proiettata esclusivamente verso la vittoria. Io ho vissuto tutto come un gioco ma avendo che fare con un’agonista mi sono dovuto adeguare”. Lei ha detto di aver dimenticato la presenza delle telecamere al seguito: «Ed è uscita fuori fuori la parte divertente della nostra coppia. Le coppie che non litigano sono noiose. È bello litigare. In un’esperienza di questo tipo è normale che vengano fuori diversi aspetti che caratterizzano la nostra storia. Io sono più di pancia ed istintiva».
Irama ha sottolineato quanto sia stato stimolante confrontarsi con il senso di evasione: «in questo programma siamo evasi in tutti i sensi». Il cantautore di Carrara, che ha partecipa si era fatto istruire da Elodie, che ha partecipato alla seconda stagione del programma vincendolo, in coppia con Myss Keta: «Ci ha raccontato gli alti e bassi del format. E poi Marco D’Amore, insieme a Salvatore Esposito, che ha dato la sua lettura del gioco: «Ci piace il cinema, per cui siamo detti: ‘Troviamo un riferimento cinematografico”».Ed è subito Seven: «Immaginando sette trappe possibili abbiamo giocato con i sette vizi capitali e abbiamo lanciato delle sfide a chi abbiamo incontrato lungo il nostro percorso».
E ancora Ciro Priello e Fabio Balsamo dei The Jackal erano così spaventati di essere inseguiti che hanno raccontato di essere rimasti «per circa un’ora a guardare un Suv sospetto, a Napoli. Alla fine si è rivelata una macchina parcheggiata in doppia fila». Per loro tutta una questione di gola: «un viaggio culinario in Italia, organizzato in varie tappe».
Katia Follesa,un battitore libero: «Ognuno decide che fare, dove andare, come camuffarsi. Con delle deviazioni. All’inizio parti tranquilla perché i cacciatori non ti vengono a cercare, devono darti il tempo di far perdere le tue tracce. Poi a un certo punto inizi ad avere la percezione che qualcuno ti stia seguendo. Si tratta di una fuga che pensi davvero sia reale»


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