Arrestata a Roma Carla Zambelli: la deputata brasiliana ricercata dall’Interpol
È stata arrestata a Roma Carla Zambelli, deputata brasiliana di origini italiane e figura di spicco del partito dell’ex presidente Jair Bolsonaro. Sulla 43enne pendeva da settimane un mandato di cattura internazionale emesso dall’Interpol, in seguito a una condanna a dieci anni di reclusione inflitta dalla Corte Suprema del Brasile. Le autorità italiane l’hanno individuata e fermata nella Capitale, dove si trovava dal 5 giugno scorso, quando era fuggita dal suo Paese dopo la sentenza definitiva.
Zambelli è accusata dalle autorità giudiziarie brasiliane di aver preso parte a un attacco informatico ai danni del sistema giudiziario nazionale, una vicenda che ha scosso la politica e l’opinione pubblica brasiliana per la gravità e la portata dell’azione. La Corte Suprema brasiliana ha ritenuto provata la sua responsabilità e, oltre alla condanna penale, ha disposto anche la decadenza dal mandato parlamentare e l’emissione della richiesta formale di estradizione all’Italia, trasmessa nel mese di giugno.
Carla Zambelli, il ruolo politico e la fuga in Italia
Carla Zambelli è una delle parlamentari più note della destra brasiliana: nel 2022 è stata rieletta con oltre un milione di voti, risultando tra le più votate dell’intera nazione. Legata a posizioni ultra-conservatrici e sostenitrice convinta dell’ex presidente Bolsonaro, ha spesso occupato le cronache politiche brasiliane con dichiarazioni e prese di posizione polemiche, anche contro il potere giudiziario. Dopo la condanna, ha lasciato il Brasile e ha raggiunto l’Italia, dove ha potuto entrare legalmente grazie al possesso della cittadinanza italiana.
Nonostante il mandato di cattura e la richiesta dell’Interpol, Zambelli ha vissuto per alcune settimane a Roma, dove è stata localizzata grazie a una segnalazione del deputato italiano Angelo Bonelli (Alleanza Verdi e Sinistra). Quest’ultimo, in un post pubblicato sui social all’inizio di giugno, aveva scritto: “Carla Zambelli è in una casa a Roma. Ho comunicato alla polizia l’indirizzo ed in questo momento la polizia ha identificato Zambelli”.
La procedura di estradizione e le tutele garantite
Ora, dopo l’arresto, Zambelli non verrà immediatamente riconsegnata alle autorità brasiliane. La legge italiana impone che ogni richiesta di estradizione venga prima valutata da un tribunale nazionale per verificarne la legittimità e la compatibilità con i trattati internazionali firmati tra l’Italia e il Brasile. L’esame della domanda di estradizione, dunque, richiederà tempo e un approfondito iter giuridico.
Secondo quanto riportato dalla Folha de São Paulo, la richiesta brasiliana è stata formalizzata dal giudice Alexandre de Moraes, figura centrale della Corte Suprema, noto per le sue inchieste contro i movimenti radicali legati all’ex presidente Bolsonaro. Il giudice ha specificato nella documentazione che, in caso di ritorno in Brasile, Zambelli non verrà sottoposta a trattamenti degradanti, una condizione necessaria per ottenere l’autorizzazione dell’Italia all’estradizione.
Nel frattempo, la deputata brasiliana continua a professare la propria innocenza e a denunciare quella che definisce una persecuzione giudiziaria ai suoi danni. In un’intervista rilasciata a La Repubblica, ha dichiarato: “Non c’è alcuna prova contro di me. Sono stata incastrata. Io sono la più votata in Brasile, ho preso un milione di voti. Sono una perseguitata politica. Il giudice che mi ha condannato è un dittatore”.
Torna alle notizie in home