Arrestato Gianfranco Stracquadaini: duro colpo alla mafia ragusana, Piantedosi elogia le forze dell’ordine
L’arresto di Gianfranco Stracquadaini, latitante considerato un elemento di spicco della criminalità organizzata nel territorio di Ragusa, segna un nuovo e importante successo nella lotta alla mafia in Sicilia. L’operazione, condotta nella notte tra lunedì e martedì, è stata definita dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi “un colpo durissimo alla criminalità organizzata del territorio ragusano”.
L’operazione e la arresto di Gianfranco Stracquadaini
Lo Sco, la Sisco di Catania e la Squadra Mobile di Ragusa, sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Catania, hanno portato a termine il blitz. Gli agenti hanno individuato Stracquadaini in un appartamento-capannone nelle campagne di Comiso, dove si nascondeva da tempo. Durante l’irruzione, i poliziotti hanno rinvenuto due pistole, che tuttavia il latitante non ha tentato di utilizzare.
Dopo la cattura, gli agenti hanno notificato a Stracquadaini un’ordinanza di custodia cautelare per tentato omicidio e lo condurranno in carcere in attesa dell’interrogatorio di garanzia.
Piantedosi: “Segnale chiaro dell’efficacia dello Stato”
Il ministro Piantedosi ha espresso riconoscenza e apprezzamento per il lavoro svolto dalle forze di polizia:
“Ringrazio lo Sco, la Sisco di Catania e la Squadra mobile di Ragusa per l’eccezionale lavoro svolto. La loro professionalità e il loro impegno confermano la forza e l’efficacia dell’azione dello Stato”.
Piantedosi ha poi ricordato i risultati ottenuti nel contrasto alla mafia: 278 operazioni di polizia giudiziaria tra ottobre 2022 e settembre 2025, 4.177 arresti e 108 latitanti catturati, tra cui due di massima pericolosità — Matteo Messina Denaro e Pasquale Bonavota. Numeri che, ha sottolineato il ministro, “dimostrano la concretezza dei risultati ottenuti e l’impegno costante di questo Governo nel contrasto alla criminalità organizzata”.
Il contesto investigativo e i collegamenti con altri episodi
L’arresto di Stracquadaini potrebbe essere legato anche alle recenti indagini sul rapimento lampo di un diciassettenne, figlio di un imprenditore di Vittoria. Il giovane era stato sequestrato per circa 24 ore. Gli inquirenti sospettano un movente estorsivo con possibili connessioni con i clan locali.
Secondo alcune ricostruzioni, gli investigatori hanno collegato il capannone dove era prigioniero il ragazzo a un parente di Stracquadaini, un dettaglio che ha accelerato la caccia al latitante. Gli ambienti criminali, inoltre, avrebbero favorito il rilascio del ragazzo per evitare di attirare troppa attenzione su Vittoria, città in cui Stracquadaini si muoveva apparentemente indisturbato.
Un boss in libertà “troppo visibile”
Solo poche settimane fa il giornalista vittoriese Giuseppe Bascietto aveva pubblicato una fotografia che, secondo le sue fonti, ritraeva proprio Stracquadaini mentre faceva la spesa in un supermercato locale. Un dettaglio che aveva destato scalpore e contribuito a riaccendere l’attenzione investigativa sull’uomo.
Un segnale di fermezza
Con la cattura di Gianfranco Stracquadaini, lo Stato infligge un nuovo colpo alle organizzazioni mafiose della Sicilia sud-orientale. L’operazione conferma la costanza e la capillarità dell’azione investigativa sul territorio, ma anche l’importanza della collaborazione tra procure, polizia e Dda nel garantire sicurezza e legalità.
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