Asse Iran-Pakistan: Pezeshkian arriverà sabato a Islamabad
I due Paesi stanno attraversando un momento difficile per ragioni climatiche
Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian è atteso sabato a Islamabad. La visita di Pezeshkian in Pakistan era stata anticipata dalla diplomazia di Teheran. A fare da “apripista” è stato un colloquio telefonico tra il ministro degli Esteri pakistano, Mohsin Naqvi, e l’omologo iraniano, Eskandar Momeni. Quest’ultimo ha espresso solidarietà ai vicini per le vittime delle piogge monsoniche e ha offerto “tutta l’assistenza possibile”, ha scritto Tehran Times.
I rapporti tra Teheran e Islamabad sono solidi e distesi
Le relazioni tra i due Paesi hanno ripreso slancio e vigore. La scorsa settimana i media pakistani avevano riportato la notizia di un faccia a faccia nella capitale iraniana tra Naqvi e Ali-Akbar Velayati, consigliere della Guida Suprema dell’Iran, Ali Khamenei, incentrato sulla “situazione nella regione”.
In Pakistan è di almeno 223 morti e circa 600 feriti il nuovo bilancio ufficiale delle vittime delle piogge. Ad aggiornare la tragica conta è stata la National Disaster Management Authority. L’area più devastata da piogge, inondazioni e smottamenti è quella del Punjab dove si contano in totale 135 morti e 470 feriti.
Per il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Esmaeil Baqaei, la visita di Pezeshkian testimonia l’importanza che il Pakistan attribuisce ai rapporti con l’Iran. L’agenda della missione non è ancora stata resa nota.
La vicinanza del Pakistan durante l’escalation con Israele e Usa
Baqaei, stando all’agenzia Tasnim, ha parlato di contatti “intensificati” tra le due parti dopo i 12 giorni di conflitto tra Iran e Israele e i raid Usa contro tre siti nucleari iraniani. Nei momenti più caldi del conflitto, il premier pakistano, Shehbaz Sharif, aveva chiamato il presidente iraniano. Iran e Pakistan condividono un confine di 900 chilometri. In passato non sono mancati momenti di tensione.
Anche la Repubblica islamica dell’Iran sta facendo la conta dei danni dovuti ad un fenomeno climatico. Una grave ondata di calore ha compromesso, infatti, le forniture di acqua ed elettricità in gran parte del territorio, con i livelli dei bacini idrici scesi al minimo storico da un secolo. Almeno 18 province su 31, inclusa quella della capitale, Teheran, sono state colpite dalle temperature estreme a partire dallo scorso venerdì. La situazione dovrebbe migliorare entro le prossime 48 ore.
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