Attualità

Assorimap chiama Pichetto: “Le aziende del riciclo allo stremo”

di Giovanni Vasso -


Riciclo, le aziende non ce la fanno più arriva l’appello di Assorimap: al ministro all’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin. La richiesta dell’associazione nazionale riciclatori e rigeneratori di materie plastiche, che aderisce a Confimi Industria, ha espresso i (tanti) dubbi sul futuro del comparto, tartassato dai costi dell’energia, dalla concorrenza che arriva dalla Cina e da un quadro normativo che non appare chiaro. Il problema è serio: a rischio c’è un’intera filiera composta da oltre 350 imprese, che impiegano più di 10mila addetti e dispongono di una capacità installata di riciclo pari a 1 milione 800mila tonnellate.

Assorimap: “Rischio collasso”

Dure e nette le parole del presidente Assorimap, Walter Regis, che tuona: “L’industria privata del riciclo, a seguito di una serie di congiunture negative, non è più in condizione di proseguire le attività”. Le imprese, che hanno riferito di apprezzare “la disponibilità dimostrata” dalle strutture del Mase “in occasione degli incontri intercorsi”, accusano che “dopo diversi mesi non abbiamo riscontri sostanziali”. “Un niente di fatto che si traduce in un’assenza di provvedimenti di supporto a differenza di quello che accade in altre Paesi come Francia e Spagna”.

“Intervenire presto”

Regis mette fretta al governo e al ministero. E ne ha ben donde. Come riporta una nota di Assorimap, infatti, “prima la crisi pandemica, poi i costi energia e la concorrenza della produzione di polimeri vergini low cost di provenienza asiatica: da anni le imprese del riciclo meccanico delle plastiche denunciano la crisi”. La richiesta è netta: “Chiediamo di avviare tempestivamente le necessarie azioni e, contestualmente, istituire un Tavolo istituzionale permanente per il riciclo meccanico delle plastiche, indispensabili per evitare la chiusura delle attività”.


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