Attesa per la decisione sulla decadenza di Alessandra Todde
Il Consiglio regionale della Sardegna resta sospeso in un clima di incertezza, in attesa del verdetto del Tribunale di Cagliari sulla possibile decadenza della presidente Alessandra Todde, una vicenda che si protrae ormai dal 3 gennaio. La questione, che ha inevitabilmente rallentato l’attività istituzionale dell’Assemblea, divide profondamente gli schieramenti politici: da un lato la maggioranza si mostra fiduciosa sull’esito positivo del giudizio per la governatrice; dall’altro le opposizioni ne approfittano per attaccare sul piano politico e sottolineare l’inefficacia dell’attuale legislatura. Il presidente del Consiglio regionale, Piero Comandini (PD), ha ribadito la piena fiducia nella magistratura, sottolineando come tutto il procedimento si stia svolgendo nella massima trasparenza e nel rispetto delle norme. “La presidente Todde – ha detto – ha sempre agito secondo legge. Continuiamo a governare nel pieno delle nostre funzioni e non ci lasciamo distrarre da questa vicenda giudiziaria. I problemi della Sardegna sono tanti e urgenti, ed è su quelli che concentriamo il nostro impegno”. Nel frattempo, è stata già fissata per il 9 luglio l’udienza davanti alla Corte Costituzionale, dopo che la maggioranza ha presentato un ricorso per conflitto di attribuzioni. Si tratta di un ulteriore binario giudiziario che potrebbe influenzare l’esito della vicenda. Anche Giuseppe Frau, presidente della Giunta delle elezioni ed esponente di “Uniti per Todde”, ha manifestato ottimismo: “Siamo sereni, attendiamo la decisione del Tribunale con fiducia. La Giunta e il Consiglio continuano a lavorare per i sardi”. Di tutt’altro tono le dichiarazioni dell’opposizione. Alessandro Sorgia (Lega) ha parlato senza mezzi termini di una legislatura mai davvero iniziata: “Alessandra Todde è decaduta ancora prima di cominciare. Questa legislatura è stata segnata da gravi errori e scelte che non hanno rispettato la volontà dei sardi, come nel caso della legge Pratobello 24”. Franco Mula (FdI) ha invece richiamato alla prudenza, ribadendo la fiducia nella magistratura, ma non ha nascosto le criticità: “L’attività del Consiglio e delle commissioni è stata pesantemente compromessa. Dopo un anno di immobilismo, è evidente che questa legislatura sia ormai arrivata al capolinea”. Il clima di attesa e tensione, dunque, non accenna a diminuire, mentre la Sardegna resta con un governo regionale che, sebbene ancora formalmente in carica, opera sotto l’ombra di una sentenza che potrebbe avere effetti dirompenti sul piano politico e istituzionale. Il destino della legislatura dipende ora dalle aule di giustizia, mentre l’Assemblea regionale cerca di mantenere operatività e coesione in un contesto profondamente segnato dall’incertezza.
Torna alle notizie in home