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Autostrada fantasma La promessa di Salvini “Valdastico si farà”

di Ivano Tolettini -


La Valdastico nord si farà. È la promessa del ministro Salvini in Senato. Egli chiama il tratto terminale della A31 un’“avveniristica autostrada”. È l’infrastruttura fantasma strategica per il tessuto imprenditoriale del Nordest, ma bloccata da mezzo secolo di veti incrociati tra Veneto e provincia di Vicenza da una parte e Trentino dall’altra, che il vicepremier ha detto chiaramente che si completerà. E a decidere dove sarà lo sbocco sull’Autobrennero, qualora rimanessero le attuali distanze tra Trento e Vicenza sull’ipotesi dell’innesto della A31 a Rovereto sud caldeggiata dal governatore Maurizio Fugatti, sarà proprio lui. Ma il suo intervento ci sarà in un secondo tempo, dopo che la mediazione tra le due entità governative (Veneto e Trentino) guidate dalla Lega fosse impossibile. Dunque, solo se la trattativa tra gli enti territoriali naufragasse. Il leader leghista lo spiega nell’aula del Senato, rispondendo all’articolata interrogazione del senatore vicentino Pierantonio Zanettin di FI durante il “question time” di ieri pomeriggio. Il ministro fa comprendere che i tecnici stanno analizzando la soluzione più idonea. Salvini osserva nella premessa che adesso il pensiero del ministro sull’uscita a Rovereto sud, che vede le categorie economiche vicentine contrarie ma che è l’unica soluzione definita possibile dal Trentino, “conta meno che zero”. “Il ministro ascolta il presidente Fugatti e il governatore Zaia. È chiaro che stiamo valutando i flussi di traffico – osserva Salvini – e stiamo ascoltando i territori”. A questo punto egli fa una digressione sulla Bretella di Vicenza non ancora completata e che suscita proteste della cittadinanza e del sindaco Francesco Rucco. Afferma “che ci stiamo confrontando con il primo cittadino perché non vorrò più che grandi opere – da Anas a Rfi, all’Alta Velocità -, svincoli e viadotti piombano sulle teste delle comunità senza essere spiegate e accompagnate”. Poi aggiunge che sulla convenzione della società autostrade Bs-Pd è già stata “avviata la procedura di revisione sulla quale attendiamo un riscontro della Commissione europea, seguendo la legge” ed esclude che ci sarà la revoca della concessione della A31 perché alimenterebbe solo “contenziosi gravosi e inutili per lo Stato”. Quindi entrando sul tema della costruzione del tratto conclusivo della Valdastico nord tra Piovene Rocchette e il Trentino, Salvini rispondendo a Zanettin rivela che “ne ho parlato questa mattina con il presidente Fugatti e l’assessore veneto ai Trasporti De Berti. Abbiamo concordato sulla necessità di avviare un confronto definitivo per arrivare alla scelta conclusiva”. Per Salvini l’ascolto e la condivisione dei territori “è fondamentale”, però secondo lo stesso codice dei contratti “che questa assemblea dovrà approvare entro il 31 marzo, la politica dovrà prendersi l’onore e l’onere di scegliere”. Il codice dei contratti prevede il superamento del dissenso, come nel caso di Veneto e Trentino, in conferenza dei servizi. “Sarà quindi mia premura – osserva – ascoltare le comunità istituzionali, economiche, sindacali e associative di Veneto e Trentino e se troveranno l’accordo su una delle quattro proposte riguardo alla A31 va bene, altrimenti mi assumerò l’onore e l’onere di dare alle imprese, ai territori e alle istituzioni venete e trentine una via di soluzione”. Il vicepremier confessa che “sto cercando che trovino la via che mette d’accordo tutti, se non ci sarà, su questa come su altre grandi infrastrutture, può contare sul fatto senatore Zanettin che alla fine mi prenderò la responsabilità di prendere la decisione in tempi celeri”. Il parlamentare vicentino si dichiara soddisfatto della risposta del ministro, che potrebbe rappresentare la svolta dopo 50 anni di impasse. Perciò Zanettin dice a Salvini: “La prendo in parola ministro e conto sulla sue caratteristiche che la rendono uomo di decisione, con capacità di prendere decisioni, un decisionista per risolvere la questione”. Il senatore di Vicenza, che ha raggiunto l’obiettivo che si prefiggeva chiamando il ministro a impegnarsi davanti al Parlamento, conclude il suo intervento dicendo che “sono cinquant’anni che il Veneto, la mia regione, e la provincia di Vicenza attendono questo sbocco a Nord e speriamo che lei abbia la forza e la determinazione – e sono convinto che l’avrà – per trovare la soluzione giusta”.

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