Autovelox, il censimento: senza dati, tra due mesi multe nulle
Da oggi il via del primo censimento nazionale degli autovelox in Italia, quella che il vicepremier Matteo Salvini ha promesso a Ferragosto “una straordinaria Operazione Verità” contro le multe a sproposito, sempre a rischio di essere ritenute nulle. Polizia Stradale, Carabinieri, Comuni e Province hanno sessanta giorni di tempo per caricare tutte le informazioni relative ai loro dispositivi sulla piattaforma telematica del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. L’obiettivo è fare chiarezza sulla reale consistenza degli apparecchi utilizzati per rilevare le infrazioni stradali. Dal 30 novembre, la stretta: gli autovelox non inseriti nel censimento non potranno più essere utilizzati per comminare sanzioni.
Autovelox: sessanta giorni di censimento per conoscere “la verità”
Ogni gestore di questi apparecchi è tenuto a fornire marca, modello, numero di matricola ed estremi relativi al decreto di approvazione. Ne emergerà un archivio concentrato e pubblico, per la prima volta una mappatura unica a livello nazionale. Finora, informazioni gestite separatamente dalle prefetture, che autorizzavano singolarmente ciascun dispositivo.
E l’omologazione? Senza, multe nulle
Un tema ancora irrisolto è l’omologazione degli autovelox, da non confondere con la loro autorizzazione.
Da oltre trent’anni manca un decreto specifico che regolamentasse in modo chiaro e completo la procedura di omologazione degli autovelox in Italia, definendo chi deve effettuare questa procedura, come e dove farlo.
Nel marzo di quest’anno il governo aveva notificato al sistema Tris (Technical Regulator Information System) dell’Unione Europea una bozza di decreto ministeriale che avrebbe dovuto disciplinare le caratteristiche, i requisiti e le procedure per l’omologazione, la taratura e la verifica funzionale degli autovelox, in base all’articolo 142 del Codice della Strada. Poi, un giro di polemiche negli ambienti delle forze dell’ordine, il ritiro della bozza da parte del Mit e il mantenimento di un vuoto normativo sul quale più volte la Cassazione ha chiarito più volte che “omologazione” e “approvazione” sono due procedure differenti e entrambe necessarie per garantire la validità delle multe.
Il censimento partito oggi potrà, in ogni caso, cominciare a fare chiarezza.
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