Attualità

Avevamo ragione sull’allarme immigrati. Ora la Ue ci ascolta

di Maurizio Gasparri -


Allora aveva ragione il nuovo governo di centrodestra sull’immigrazione o avevano ragione quelli che parlavano di una politica fallimentare? L’Europa finalmente reagisce. Alcune autorità comunitarie cominciano a parlare di un piano per l’immigrazione. Ammettono che per le Ong servono delle regole, come del resto l’Italia aveva già proposto e fatto in passato. Ammettono che la questione non può essere lasciata solo sulle spalle dell’Italia e che non si può agire “barca per barca”. Occorre un piano europeo per l’appunto. Bisogna condividere questa responsabilità. Disciplinare meglio i flussi di ingressi regolari ed agire nel contesto africano.
Forse non accadrà nulla di importante. È giusto attendere i fatti dopo queste prime parole.
Però c’è una reazione importante da parte dell’Unione Europea che va esattamente nella direzione sollecitata ed indicata dal nuovo governo di centrodestra italiano.
Questo dimostra che era giusto sollevare una serie di questioni. Fare resistenza di fronte alla tracotanza di alcune Ong. Alzare i toni anche nei confronti di Paesi con noi confinanti, che sono severi nel respingere i clandestini che arrivano sui loro territori, ma sono assolutamente renitenti quando si tratta di condividere lo sbarco di qualche nave.
Si cambia direzione. Spero accada qualcosa. Ci sono stati dei momenti in passato in cui l’Europa, ad esempio con gli accordi di Malta, si era impegnata, almeno con alcuni Stati, a condividere l’accoglienza dei clandestini. Poi non è successo nulla. Non vorremmo che anche questo piano strategico europeo sull’immigrazione si risolvesse in un nulla di fatto. Però una reazione c’è. Quindi avevano ragione quanti, dalla nuova maggioranza e dal governo, avevano lanciato dall’Italia un grido d’allarme. Mentre invece hanno torto quelli che vogliono la resa senza condizioni alla prepotenza delle Ong. Quelli che sono i demagoghi dell’immigrazione da accogliere a tutti i costi e poi si voltano dall’altra parte quando nelle città queste persone, entrate clandestinamente in Italia, vivono una vita di stenti e di sfruttamento. Non voglio poi aprire il capitolo di Aboubakar Soumahoro, dal quale adesso sembrano prendere le distanze pure Bonelli e Fratoianni, che l’avevano candidato con grande enfasi. Siamo garantisti e non rileviamo responsabilità penali a suo carico. Però la sua attività di predicatore presuntuoso ha subito un duro colpo.
Sull’immigrazione, quindi, andiamo avanti all’insegna della solidarietà possibile, non di quella demagogica impossibile, ma soprattutto della sicurezza necessaria.


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