Politica

Aziende allo stremo. Non c’è più tempo. Mosca: colpa vostra

Da settembre 2021 ad oggi le micro e piccole imprese hanno pagato per l'energia elettrica 21,1 miliardi in più rispetto all'anno precedente.

di Adolfo Spezzaferro -


Appelli da tutti i settori, ormai l’allarme è rosso. I partiti litigano, ecco le proposte del centrodestra fino al Pd di Letta, che si rimette alle decisioni del premier uscente.

L’emergenza gas e la crisi degli approvvigionamenti energetici piega in due l’economia italiana, con un numero crescente di imprese che rischiano di chiudere i battenti nelle prossime settimane per via del caro bollette. Dal canto suo, la Russia ricorda che la colpa della crisi è della Ue e delle sanzioni contro Mosca.

Mentre il governo Draghi temporeggia sulle misure per arginare gli aumenti monstre del prezzo del gas e nella Ue tutti procedono in ordine sparso ma perlomeno agiscono, noi siamo bloccati e i partiti, complice la campagna elettorale, litigano. Sebbene tutte le formazioni politiche in campo siano d’accordo sul fatto che l’emergenza vada affrontata subito e con efficacia, a dividerle sono le soluzioni. Il leader della Lega Matteo Salvini insiste per un tetto del quattro per cento ai rincari: servono subito 30 miliardi. La leader di FdI Giorgia Meloni chiede di abbattere Iva e accise, il ministro del Mise, il leghista Giancaro Giorgetti, chiede lo scostamento in bilancio. Il segretario del Pd Enrico Letta rinnova il suo sostegno al governo, ma chiede un intervento rapidissimo. Il minisro degli Esteri e leader di Ic Luigi Di Maio propone un decreto d’emergenza per finanziare l’80 per cento delle bollette alle imprese. Mentre per il ministro del Lavoro, il dem Andre Orlando, la tassa sugli extraprofitti alle imprese può salire oltre il 25 per cento.

“In questi mesi stiamo vivendo in un’economia di guerra. Il costo dell’energia è quadruplicato: è fondamentale che ci sia un intervento dall’Europa su modello del price cap francese”, dove “si è deciso di fissare un prezzo massimo del 4%, dopodiché interviene lo Stato”. Lo scrive su Facebook il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. “Litighiamo su tutto, ma sulle bollette di luce e gas apriamo subito il Parlamento e mettiamo un tetto agli aumenti” e “basta copiare la Francia di Macron”, dice invece Salvini. Perché “questa è un’altra guerra e i lavoratori rischiano di morire con le aziende chiuse. Questa è la proposta della Lega”, ricorda, ma “da giorni Letta tace su questo”.
Intanto le aziende lanciano l’allarme: il governo deve intervenire subito perché è a rischio il ciclo produttivo. Le Confindustrie di Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto avvertono che in assenza di quelle misure di contenimento dei prezzi richieste da mesi dalle imprese, si va verso la paralisi del sistema industriale italiano “con il forte rischio di deindustrializzare il Paese mettendo a repentaglio la sicurezza e la tenuta sociale nazionale”.

Allo stato attuale è impossibile mantenere la produzione con un tale differenziale di costo energetico rispetto agli altri Paesi (sia Ue che extra Ue). Con l’effetto di colpire non solo le imprese esportatrici dirette, ma anche tutta la filiera produttiva, a partire dalle Pmi. “Ulteriore effetto è l’annullamento del rilancio economico post pandemia, in particolare nelle ricadute sui territori che vedono un’erosione drammatica di competitività rispetto ad altri Paesi limitrofi. È chiaro ormai che ogni risorsa deve essere destinata prioritariamente a questa emergenza”, è l’appello degli industriali del Nord.

Anche da Napoli Confederazione Imprese Italia lancia “al cartello tra le associazione datoriali i sindacati e gli ordini professionali un monito allo Stato e alla politica. Le aziende stanno morendo e con loro i dipendenti e milioni di famiglie. Fermate questo disastro”. I numeri della crisi fanno paura, come sottolinea Confartigianato.

Da settembre 2021 ad oggi le micro e piccole imprese hanno pagato per l’energia elettrica 21,1 miliardi in più rispetto all’anno precedente. Una batosta senza precedenti che rischia di ingigantirsi ulteriormente: se nei prossimi quattro mesi i prezzi dell’elettricità non diminuiranno, i maggiori costi per i piccoli imprenditori saliranno nel 2022 a 42,2 miliardi in più rispetto al 2021. “Fate presto” – diceva quel titolo – perché le imprese non possono fare da sole.


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