Cronaca

Baby gang, stupri e litigi in strada: ecco la Roma di Gualtieri

di Rita Cavallaro -

ROBERTO GUALTIERI SINDACO ROMA


Roma sempre più ostaggio della microcriminalità, con le bande giovanili che funestano la movida romana e le violenze sessuali in aumento. Non a caso la Capitale targata Roberto Gualtieri, in un solo anno, ha registrato un crollo verticale nella classifica sulla qualità della vita, che la vede al 27esimo posto in relazione al parametro della sicurezza sociale, perdendo ben 17 punti rispetto al 2021, quando si era posizionata decima tra le città italiane. E a confermare il trend negativo dell’amministrazione Pd arrivano i dati del consuntivo della Direzione centrale della polizia criminale, che paragonando i primi 10 mesi del 2022 con lo stesso periodo del 2021 ha rilevato sì un miglioramento rispetto al numero degli omicidi, con 26 uccisioni avvenuti in città su una popolazione di oltre 4,2 milioni di abitanti.
Ma se nella Capitale si spara meno, resta alta l’allerta per i reati commessi dai minori, in aumento in tutta Italia in modo esponenziale, tanto che hanno superato perfino i livelli di pre pandemia. La polizia ha infatti registrato quest’anno un picco nazionale del +14,3% dei minori denunciati e arrestati rispetto allo stesso periodo del 2019. I tipi di delitti commessi da giovanissimi sono attentati (+53,8%), omicidi volontari (+35,3%) tentati omicidi (+65,1%), lesioni (+33,8%), percosse (+50%) e rapine (+75,3%). Confrontando i numeri con quelli del 2021, invece, salgono del 15,7% i casi di violenza sessuale. Un’emergenza nella Capitale, dove negli ultimi mesi si sono registrati diversi stupri e, nell’ultimo weekend di settembre, è scattato l’allarme sicurezza, con la convocazione straordinaria del tavolo interforze, a seguito delle denunce di tre violenze in un solo giorno. A San Lorenzo un 22enne era stato rapinato e stuprato mentre rientrava a casa. Stessa sorte per una giovane violentata in un parcheggio della Garbatella. E poi uno stupro a Ostia, su una 15enne costretta a subire un rapporto sessuale davanti al suo fidanzatino. A quel punto la Città Eterna è diventata sorvegliata speciale e sono stati disposti più controlli nelle zone a rischio, come le fermate della metro e dei bus, la stazione Termini e le zone della movida.
Roma by night è ormai teatro di bande giovanili che si danno appuntamento per scatenare risse con tanto di video da mandare sui social. Addirittura prima di Natale un ragazzo è stato sequestrato a Ponte Milvio, tra l’indifferenza dei presenti. E i residenti sono esasperati, come risulta dal sondaggio online lanciato dal consigliere del Municipio XV, Max Petrassi, che ieri ha raccolto le preoccupazioni dei cittadini, uniti nella richiesta di installare altre telecamere di videosorveglianza nel quartiere, proprio per combattere la movida violenta e fare da deterrente contro la microcriminalità giovanile. Perché in città, ormai, le baby gang non hanno più remore e lo conferma il rapporto esplorativo “Le gang giovanili in Italia”, realizzato da Transcrime, il centro di ricerca interuniversitario sulla criminalità transnazionale, in collaborazione con il Servizio Analisi Criminale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno. L’analisi, nel sottolineare la presenza di quattro bande giovanili in Italia, ne colloca ben tre a Roma. Si tratta di Anundo gang’s, La 17 e La 18, gruppi che pur non avendo una struttura definita sono dediti ad attività occasionali violente, come risse e percosse.
Eppure la giunta Gualtieri sembra minimizzare. Basta richiamare le parole dell’assessore alle Pari Opportunità di Roma Capitale, Monica Lucarelli, che al termine della riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza in occasione dell’allerta stupri ha detto ai cronisti: “I dati non sono preoccupanti in generale, anche se poi, ovviamente, basta un caso solo per esserlo, da cittadina, da donna e mamma”. Dichiarazioni che si scontrano con la realtà e che portano a sospettare che in Campidoglio non siano arrivati i report della polizia, il consueto rapporto annuale di Italia Oggi sulla qualità della vita e neppure l’indice della Criminalità del Sole 24 Ore. Nel 2022, lo studio del quotidiano economico piazza Roma al quinto posto per la più alta incidenza criminale, soprattutto per furti, rapine e stupefacenti. Senza contare che, nella Città Eterna, a litigare non sono soltanto le baby gang. L’indicatore della litigiosità, infatti, conferisce alla Capitale il triste primato e la colloca al 107esimo posto, in pratica ultima, sulle 107 province italiane oggetto dell’analisi. Automobilisti, condomini, cittadini che discutono nei luoghi pubblici. Le cause civili nel tribunale capitolino sono state 2.060,3 su una media nazionale che si attesta su 1.849,5.

L’unica nota positiva del report della polizia criminale è rappresentata dal fatto che, in relazione agli omicidi, Roma è più sicura di altre grandi città europee. Con i suoi 26 delitti correlati ai 4,2 milioni di abitanti, la Capitale d’Italia è ben lontana dalle 179 uccisioni commesse a Bruxelles, con una popolazione di 1,2 milioni, e dalle 100 di Parigi, che ha 2,1 milioni di abitanti. Meglio di Roma solo Madrid e Oporto.

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