L'identità: Storie, volti e voci al femminile Poltrone Rosse



Attualità

Badanti. sempre di più le italiane, in calo le straniere

Il lavoro domestico occupa oggi oltre 1,7 milioni di persone, in larghissima parte donne

di Angelo Vitale -


Il lavoro domestico: tra le badanti sempre di più le italiane, in calo le straniere.

Il lavoro domestico in Italia

Si trasforma, confermandosi un pilastro dell’economia e della tenuta sociale del Paese. Occupa oggi oltre 1,7 milioni di persone – in larghissima parte donne – pari al 4,6% dell’occupazione complessiva e al 6% del lavoro dipendente. Lo ha fotografato un Rapporto del Centro di Riforma dello Stato rilevando quanto negli ultimi trent’anni il settore abbia conosciuto un’espansione costante: L’incremento dell’occupazione è del 40% tra il 1995 e il 2024, quasi il doppio del resto dell’economia.

Le badanti e le colf

Le badanti italiane e straniere hanno superato le colf sia numericamente sia nel peso complessivo del comparto domestico, segnando un cambiamento storico nell’articolazione interna del settore. Nel 2024, le badanti rappresentano il 50,5% del lavoro domestico regolare, con un aumento di oltre 40mila unità rispetto al 2013, mentre le colf sono diminuite di quasi 190mila unità, raggiungendo il 49,5% dello stesso totale.

Un lavoro che si “italianizza”, specie tra le badanti. Il numero di lavoratrici italiane in questo comparto è quasi raddoppiato dal 2013, mentre la componente straniera si è ridotta, soprattutto quella proveniente dall’Europa dell’Est, Romania e Ucraina in particolare.

Nel comparto delle colf, invece, il calo numerico ha riguardato soprattutto le straniere, ma pure le italiane. Una dinamica che riflette diversi fattori, tra cui l’acquisizione della cittadinanza italiana da parte di molte cittadine straniere e un cambiamento nelle condizioni del mercato migratorio nell’Europa dell’Est, caratterizzato da miglioramenti nei Paesi d’origine che riducono le spinte alla migrazione ma pure in quello nostro ove ora vivono.

Welfare Italia

Socialmente, l’invecchiamento della popolazione italiana, con un aumento della quota di anziani nel totale della popolazione e la contrazione delle famiglie con figli, sostiene la domanda crescente di servizi di cura, che consistono prevalentemente nell’assistenza agli anziani non autosufficienti.

Le badanti diventano così fondamentali nel sistema di welfare italiano, caratterizzato da una spesa pubblica relativamente bassa in servizi di long-term care e da una forte privatizzazione dell’assistenza, che lascia molti bisogni scoperti.

Nel 2019 circa 3,8 milioni di persone in Italia presentavano condizioni di non autosufficienza. Solo una minoranza usufruiva però di servizi a pagamento: molte famiglie continuano ad affrontare questa esigenza con risorse limitate.

Il modello italiano di welfare conservatore affida un ruolo centrale alle famiglie, con un alto livello di dipendenza dal lavoro dei migranti per la cura, ancorato spesso a condizioni di irregolarità, che favoriscono forme di sfruttamento.

Il lavoro domestico, in particolare quello svolto dalle badanti, si inserisce in questo quadro contribuendo a sostenere il sistema familiare senza però ricevere adeguato riconoscimento o dignità professionale.

L’housekeeping, il personal care

L’indagine e l’analisi contenute nel rapporto evidenziano poi una profonda differenziazione tra due segmenti del lavoro domestico. L’housekeeping (colf, baby-sitter) e il personal care (badanti).

Le attività di housekeeping garantiscono compiti di pulizia, cucina e manutenzione domestica, ricorrenti e realizzate quotidianamente da tutte le famiglie, con possibilità di integrazione e sostituzione tecnologica.

Il lavoro di cura personale, invece, riguarda la cura diretta di persone non autosufficienti, richiede una presenza continua e alta flessibilità oraria, e non può essere sostituito o automatizzato agevolmente, essendo legato a relazioni personali uniche e fortemente emotive.

Questa distinzione spiega anche le differenze nelle tendenze occupazionali di badanti e colf. Le colf soffrono maggiormente la crisi economica e la contrazione del mercato, garantendo servizi maggiormente comprimibili, le badanti godono di una maggiore stabilità e persino di un aumento di presenza legato all’aumento dei bisogni di cura di una popolazione anziana e sempre meno assistita.

I divari territoriali

I dati territoriali mostrano inoltre significativi divari: il Nord e il Centro Italia hanno una maggiore “dotazione” di assistenti domestici rispetto al Sud e alle Isole, che tuttavia ospitano una popolazione anziana con bisogni assistenziali più elevati e meno servizi a pagamento.

Questo squilibrio aumenta la disparità di accesso ai servizi di cura e sottolinea le criticità strutturali del sistema assistenziale italiano.


Torna alle notizie in home