Esteri

BAKHMUT NELLA MORSA

di Ernesto Ferrante -


Le forze ucraine hanno completato la distruzione di un ponte ferroviario all’interno di Bakhmut. La notizia avvalora sempre di più l’ipotesi di una resa. Un altro ponte, che collegava l’ex roccaforte al vicino villaggio di Khromove, è stato fatto saltare in aria dai russi la notte scorsa.
Anche se Kiev continua a minimizzare, le truppe del Cremlino stanno accerchiando la città orientale. “Madyar”, uno dei più noti comandanti ucraini sul posto, che nelle scorse settimane ha spesso pubblicato aggiornamenti dal fronte, ha rivelato che, dopo 110 giorni di presenza, la sua unità è stata “ritirata d’urgenza”.
Recentemente, il comandante ha denunciato che l’esercito del suo Paese perde ogni giorno almeno una o due compagnie in quello che viene ormai definito un “tritacarne”.
Il Centro nazionale di Resistenza, citato da Ukrainska Pravda, ha smentito i nuovi successi della Wagner. Evgheny Prigozhin in mimetica, ha annunciato in un video che Bakhmut è “quasi circondata” dalle forze russe. I militari ucraini avrebbero accesso solo a una strada per uscire da quella che sta diventando una prigione mortale. Il fondatore della compagnia di mercenari si rivolge al Presidente ucraino Volodymir Zelensky, sollecitandolo ad ordinare ai suoi soldati di smobilitare.
“Se prima combattevano militari ucraini, ora ci sono principalmente anziani e bambini. Combattono ma l’aspettativa di vita è ridotta a un giorno, due, lasciate loro la possibilità di lasciare la città”, ha aggiunto l’oligarca accanto a due giovani e un anziano che a loro volta chiedono al loro presidente di lasciarli tornare a casa dalle famiglie.
Zelensky ha visitato l’ospedale militare di Leopoli incontrando i soldati che sono rimasti feriti nella battaglia nel capoluogo provinciale della regione di Donetsk. “Abbiamo incontrato i nostri difensori, in particolare quelli che hanno combattuto nella zona di Bakhmut”, ha detto l’ex comico sui social condividendo le immagini della visita in ospedale, dove ha stretto le mani dei militari ricoverati e ha “ringraziato i guerrieri per i servizi resi e per la difesa eroica della nostra patria” e i medici per tutti i soldati che “hanno rimesso in piedi”.
A accompagnarlo è stato il presidente della Repubblica di Lettonia Egils Levits. Insieme hanno onorato la memoria dei soldati ucraini caduti.
“L’attacco terroristico di ieri a Bryansk sarà indagato nei dettagli e adotteremo tutte le misure necessarie per evitare che tali incidenti si ripetano in futuro”, ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, dopo che un commando di ucraini si è infiltrato oltre il confine. Nell’attacco, hanno dichiarato fonti russe, sono state uccise due persone e un ragazzo di undici anni è rimasto ferito. L’Fsb e il ministero della Difesa hanno condotto “azioni per distruggere i nazionalisti ucraini armati che hanno violato il confine”.

La Germania vuole riacquistare i Leopard 2 prodotti 40 anni fa e venduti alla Svizzera per sostituire i tank che ha promesso di inviare all’Ucraina. La richiesta formale di Berlino al ministero della Difesa svizzero, è arrivata ieri. Gli elvetici, formalmente ancora fermi sulla linea della neutralità, hanno 230 carri da combattimento, dei quali solo 134 sono in servizio. Sarà il Parlamento a decidere se i rimanenti 96 sono “de-commissionati”, quindi vendibili.

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