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Basta con il familismo di casa Franceschini

di Redazione -


Michela di Biase, consigliera regionale del Pd nel Lazio probabile candidata alle politiche attacca a colpi di “maschilista” chi la etichetta come “moglie di Franceschini”. “Per molti anni – ha scritto sui social – ho scelto di non commentare articoli di giornali e le tante parole spese sul mio conto quando, ad ogni passaggio che ha contraddistinto il mio impegno politico, sono stata descritta come ‘la moglie di’ o ‘Lady Franceschini’. Ora però non posso non farlo, non soltanto perché le reputo profondamente ingiusto ma perché proprio contro questo atteggiamento misogino e maschilista ho sempre lavorato, nelle istituzioni, con atti a sostegno delle donne e contro la discriminazione delle nostre ragazze in ogni campo. Non posso tacere perché sono madre di figlia femmina”. Il problema però non è tanto il maschilismo ma semmai il familismo. Insomma in casa Franceschini-di Biase decidano chi dei due si candiderà, perché entrambi non è proprio il caso. Non è che con la scusa del “ io sono una donna, sono una madre” in versione dem la signora Michela può candidarsi pure lei. Visto e considerato che il marito con ogni probabilità sarà capolista al Senato.

di Frida Gobbi


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