Ambiente

Batteria termica domestica, dall’Olanda una soluzione per la transizione energetica

di Alessio Gallicola -


Una soluzione ideale per rispondere alle esigenze della transizione energetica, ed in particolare per risolvere il problema dei costi e dei consumi delle batterie elettriche. Arriva dall’Olanda la novità che potrebbe condizionare in positivo i prossimi passi verso una transizione che si preannuncia complessa. Un gruppo di ricercatori dell’Università della tecnologia di Eindhoven e dell’organizzazione di ricerca olandese TNO hanno creato un’innovativa batteria termica domestica, che in teoria potrebbe evitare il ricorso al gas per il riscaldamento delle abitazioni, con un risparmio notevole in termini economici e con indubbi vantaggi in materia ambientale.
Il funzionamento della batteria si basa su due ingredienti naturali, l’acqua e il sale, che incontrandosi creano nuovi cristalli rilasciando calore. Creando energia termica, si separano permettendo di immagazzinare l’energia prodotta senza accusarne perdite lungo il percorso.
Il progetto ha ricevuto un finanziamento di 7 milioni di euro nel 2019 dal programma Horizon dell’UE; risorse che i ricercatori, assieme agli altri partner del consorzio HEAT-INSYDE, hanno utilizzato per lo sviluppo ulteriore della tecnologia. Al momento è stato prodotto il primo prototipo, una sorta di grande armadio costituito da 15 coppie di “scatole”, ognuna delle quali rappresenta una batteria termica. La struttura ha una capacità di stoccaggio complessiva di oltre 200 kWh.
Si tratta di un valore non indifferente, che corrisponde – spiega il professor Olaf Adan, a capo del progetto, “a due Tesla completamente cariche”. “Abbiamo ottimizzato la versione precedente in innumerevoli modi”, aggiunge Adan. “Riprogettato i singoli componenti, come l’evaporatore e lo scambiatore di calore, e sfruttato meglio lo spazio e utilizzato altri materiali”. L’unità include anche un sistema di misurazione e controllo per ottimizzare la gestione energetica.
Uno dei vantaggi delle batterie risiede nella capacità di essere modulari e quindi di rispondere alle diverse esigenze, compresi quelle legate agli usi domestici. Le prime prove pratiche inizieranno entro la fine dell’anno, con l’installazione di batterie pilota da circa 70 kWh in due appartamenti di Eindhoven, uno in Polonia e uno in Francia. Ma il consorzio sta valutando anche l’accumulo termico negli edifici per uffici, nelle serre, su autobus elettrici o navi di lusso.


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