Economia

Così le vecchie batterie auto illumineranno Fiumicino

di Cristiana Flaminio -


Le vecchie batterie per auto elettriche (ri)prendono il volo. A Fiumicino. Si chiama Pioneer e il progetto presentato ieri, commissionato a Enel X da Aeroporti di Roma, punta a essere un sistema pionieristico per davvero. In pratica l’obiettivo è quello di creare il primo sistema italiano di storage per dare una seconda vita alle batterie delle auto elettriche che serviranno a realizzare quello che ambisce, oltre a essere il più grande impianto di accumulo italiano per le batterie second life, a supportare il fabbisogno di energia dell’aeroporto intitolato a Leonardo da Vinci. Al cuore del sistema ci saranno 762 batterie esauste, fornite da Nissan, Mercedes e Stellantis. Che, grazie all’allacciamento con l’impianto fotovoltaico che sarà realizzato in parallelo alla pista 3, consentirà all’infrastruttura di poter contare sul più grande polo di autoconsumo in Europa capace di far risparmiare un “prezzo” ambientale stimato in circa 16mila tonnellate di Co2 in dieci anni. Il progetto è cofinanziato dalla Commissione Europea. La questione, però, è più importante di così e lo spiega proprio Enel: l’obiettivo, infatti, è quello di porre in essere “un modello scalabile che non solo è in grado di assicurare una gestione più smart delle risorse energetiche green, ma rappresenta anche un punto di riferimento per la capacità di valorizzare materiali e dispositivi a fine vita, creando benefici trasversali per l’ambiente, la comunità e il territorio”. Ma non basta, perché Stellantis, partner del progetto, è interessata a esplorare le potenzialità del riutilizzo con un focus su uso residenziale, commerciale e industriale, in collaborazione con la sua joint venture con Nhoa Free2move e-solutions.


Torna alle notizie in home