Francia, palla al centro: Macron incarica Bayrou, sarà il nuovo premier
Macron, palla al centro: arriva la nomina a premier per François Bayrou. Dopo giorni di consultazioni, chiacchiere, indiscrezioni e pressioni, è arrivata l’ufficialità. L’ex leader centrista francese, convocato questa mattina all’Eliseo, è stato incaricato di presiedere il nuovo governo dopo il crollo, a distanza di poco più di due mesi dall’insediamento, di Michel Barnier. Bayrou è chiamato a un’impresa che appare già titanica: governare e farlo con un parlamento che definire balcanizzato è ancora poco. Dallo staff di monsieur le prèsident è arrivata perentoria la consegna per il premier: “Avrà la missione di dialogare con tutti i partiti politici per trovare condizioni di stabilità e di azione”. Auguri. Già, perché alla notizia della nomina è subito arrivato il commento tranchant di Jean Luc Mélénchon, leader della sinistra radicale de La France Insoumise, che ha bocciato con un sorriso, anzi con un twitt, amaro Bayrou: “Cominciamo bene”. Il partito, con la deputata Mathilde Panot, ha già opposto il suo no: “Un’altra candidatura per la proroga di Emmanuel Macron. Due scelte chiare sono a disposizione del Paese: la continuità della politica di sventura con Francois Bayrou o la rottura. I deputati avranno due scelte: il sostegno al salvataggio di Macron o la censura. Abbiamo fatto la nostra”.
Da parte loro, i socialisti hanno già fatto sapere che “non parteciperanno” al governo guidato dal centrista. Marine Le Pen avvisa il premier e lo invita a “fare ciò che il suo predecessore non voleva fare: ascoltare e ascoltare le opposizioni per costruire un bilancio ragionevole e una riflessione”. “Qualsiasi altra politica che non sia altro che un’estensione del macronismo – ha detto Le Pen – respinto due volte alle urne, non può che portare all’impasse e al fallimento”. Per paradosso, il giudizio più conciliante è apparso quello di Jordan Bardella, tra i leader del Rassemblement National vicino a Marine Le Pen, che ha ribadito “nessuna censura a priori” pur rimarcando che “restano le nostre linee rosse”. Quelle, per intenderci, che hanno fatto inciampare e cadere Barnier. “La palla ora è nelle mani di François Bayrou. Questo nuovo primo ministro deve tenere conto della nuova situazione politica, che rende necessario il dialogo con tutte le forze politiche”, ha spiegato Bardella. E Bayrou, da parte sua, ci crede. “Tutti comprendono la difficoltà del compito. E penso anche che ognuno dica a se stesso che c’è una strada da trovare, che unisca invece di dividere. Penso che la riconciliazione sia necessaria”. Auguri.
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