Cultura & Spettacolo

Bellucci-Leone complicità rosa

di Andrea Iannuzzi -


La complicità femminile è il perno attorno al quale ruota “Diabolik, Chi Sei?”, capitolo finale della trilogia dedicata al ladro-gentiluomo dei fumetti per la regia dei Manetti Bros, presentato alla Festa del Cinema di Roma.
A metterla in scena due bellissime del nostro cinema, Miriam Leone e Monica Bellucci nei panni rispettivamente di Eva Kant, la donna che ha insegnato a Diabolik (Giacomo Gianniotti) cosa sia la dialettica, e Altea la cui aura di mistero infiamma il cuore dell’ispettore Ginko (Valerio Mastandrea).
Nella pellicola al cinema dal prossimo 30 novembre, tratta ancora una volta dalle strisce delle sorelle Angela e Luciana Giussani, Eva e Altea stringeranno un’alleanza a tempo per provare a salvare gli uomini che amano, finiti nelle mani di una banda di criminali senza scrupoli: “Mettere in scena il superamento di certe rivalità tra donne è per noi un messaggio molto importante”, esordisce una Miriam Leone che la gravidanza rende sempre più luminosa, “Con Monica la complicità è stata naturale. Il primo giorno di riprese ero molto emozionata, poi l’ho conosciuta e ho scoperto in lei una grande amica delle donne, che ti affascina, certo, e ti sostiene”.

Colme di stima per la collega, a cui stringe più volte la mano in segno di reciproco sostegno durante l’incontro con la stampa alla Festa del Cinema, anche le parole di Monica Bellucci che si conferma la quintessenza dell’internazionalità del nostro cinema: “Lavorare con Miriam Leone, che è una donna meravigliosa e una grande attrice, è stato fantastico. La bellezza di questo terzo capitolo di Diabolik sta nell’unire due donne che provengono da mondi lontanissimi ma che tuttavia condividono una femminilità comune: sono sensuali, libere ed emancipate in un mondo ancora dominato dagli uomini. E’ chiaro che, scrivendone, le sorelle Giussani hanno messo in luce un po’ di quello che già loro erano: non solo artiste ma anche imprenditrici, che hanno sempre perseguito i loro obiettivi contro tutti i pregiudizi”.

Con “Diabolik, Chi Sei?”, il titolo è giustificato da una scena madre in cui il protagonista, ormai convinto di non avere più scampo, racconta a Ginko il suo passato oscuro, conclude un percorso iniziato ormai più di tre anni fa; è Miriam Leone a tracciare per prima un bilancio: “Questa trilogia, il personaggio di Eva Kant, ha cambiato la mia vita artistica e mi ha dato tanto anche dal punto di vista umano. La parte più difficile è stata dare una psicologia, una dimensione di verità a un personaggio proveniente dal fantasy, partendo dal presupposto che non tutto ciò che risulta verosimile poi è reale e che non è detto che ciò che è di fantasia non si agganci ad un qualche elemento di realtà. La fantasia ce l’hanno messa le Giussani, che si confermano donne estremamente lungimiranti soprattutto se pensiamo al fatto che Eva e Altea amano due uomini che non sono i loro mariti, uno scandalo tra gli Anni Sessanta-Settanta, e i Manetti, che sono più che registi, un genere cinematografico vero e proprio. Lavorarci insieme è puro godimento, ci siamo molto divertiti”.

Divertimento a parte, c’è un dato “biografico”, e se vogliamo di “educazione all’immaginario”, che lega Monica Bellucci a tutto ciò che accade nei dintorni di Clerville (universo in cui è entrata in carne ed ossa a partire dal secondo film “Diabolik, Ginko all’Attacco”del 2022, ndr.): “Lo racconto sempre che io ho imparato a leggere grazie ai fumetti, quindi in questo senso per me Diabolik è sempre stato un riferimento”, confessa, “Quando dai vita a un personaggio di fantasia ti diverti, perché il processo di costruzione lo vedi per intero: i Manetti hanno voluto per Altea un accento particolare, forse dell’est, che alimentasse il mistero che la accompagna; poi abbiamo lavorato sul resto: i costumi, i capelli, gli occhi verdi”. E conclude: “Io ho sempre amato i film di genere, anche se in Italia non se ne vedono molti. Ai Manetti, quindi, il merito di aver trattato meravigliosamente la materia. Sono stati inoltre capaci di creare una bellissima atmosfera sul set, e non è così scontato; abbiamo lavorato tanto ma con gioia”.

In sala con 01 Distribution, “Diabolik, Chi Sei?” è una produzione Rai Cinema e Mompracem, nel ricordo di Carlo Macchitella, scomparso lo scorso marzo: “Lo ringrazio”, ha detto commossa Miriam Leone, “per aver creduto in me già da prima di iniziare a girare. E poi tutti i giorni sul set”.
Accanto ai “fantastici 4” Gianniotti (passato senza soluzione di continuità dal camice bianco di Grey’s Anatomy alla tuta nera di Diabolik). Leone, Mastandrea (già alla Festa del Cinema di Roma per “C’è ancora domani”, esordio alla regia di Paola Cortellesi) e Bellucci, nel cast dell’ultimo “Diabolik” troviamo anche, tra gli altri: Paolo Calabresi, Piergiorgio Bellocchio, Max Gazzè, alla sua seconda prova da attore, Michele Ragno e Barbara Bouchet, che aveva già condiviso con Miriam Leone il set di “Metti la nonna in freezer” (2018).


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