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BENZINA SUL FUOCO

di Eleonora Ciaffoloni -

GIORGIA MELONI, SILVIO BERLUSCONI, MATTEO SALVINI


Dopo qualsiasi unione, l’amore prevale nelle coppie. La luna di miele, d’altronde, è un periodo magico, dove ogni cosa sembra la migliore. Il problema, però, è che non dura in eterno. Finito l’entusiasmo, la passione, bisogna mettere dei pilastri, delle fondamenta. Stesso discorso vale per la politica e in modo particolare per l’esperienza Meloni.
La luna di miele
Il presidente del Consiglio, nei primi mesi di esecutivo, viene graziata da quel consenso che si acquisisce per simpatia, per una buona campagna elettorale e perché no per la capacità di trasmettere un messaggio credibile. Stiamo parlando, d’altronde, di qualcosa di fisiologico. La differenza sono i tempi. Quando c’era la Dc ci si poteva distendere per anni o come dice qualcuno vivere di rendite e promesse. I processi attuali, al contrario, sono rapidi. Occorre poco tempo per salire, così come per scendere. Ecco perché l’ultimo sondaggio di Emg Different realizzato per la Rai, non promette nulla di buono. Nella rilevazione, tutti i partiti di maggioranza perdono consensi, compreso Fratelli d’Italia, che dopo mesi di crescita quasi ininterrotta, commette il primo passo falso (-0,2%).
Le prime difficoltà
A far riflettere è il periodo in cui avviene la ricerca. Si fa riferimento alla prima settimana di gennaio, ovvero quando è scattato l’aumento del prezzo del carburante deciso da Palazzo Chigi. Stiamo parlando, d’altronde, di un argomento su cui l’attuale esecutivo cambia più volte posizione e dove nei fatti non sempre prevale una linea omogenea. Non è da escludere che proprio il caro energia abbia raffreddato una platea conservatrice, a cui non bastano più gli slogan. Per tale ragione, il presidente del Consiglio non può perdere tempo prezioso e deve trovare subito contromisure. In un quadro odierno, i cui i mutamenti sono velocissimi, per scendere dalle stelle alle stalle basta un frangente. Il Pd, passato dal 40 per cento delle europee al 14 per cento di oggi e la caduta libera della Lega, dal 34 per cento all’8 per cento, sono dei validi precedenti. A ciò, bisogna aggiungere gli effetti di una crisi, di cui non si conoscono i margini. Considerando che a marzo, si prevede un ulteriore aumento sia del gas che della benzina, come rivelato da FederPetroli su queste colonne, il tempo è poco.
Benzina sul fuoco
A questo è necessario aggiungere il problema relativo all’unità della coalizione. Quando le cose vanno bene è difficile spaccarsi. Arduo, invece, è tenere la squadra unita nelle difficoltà. Nell’ultimo sondaggio, ad esempio, il partito a perdere meno è Forza Italia. Non è un caso. Stiamo parlando della forza che più si è smarcata dalla maggioranza nelle decisioni importanti. Basta leggere le ultime dichiarazioni degli azzurri per capire la linea di Berlusconi. Secondo il Cav, nella legge di bilancio ci sono le risorse per tagliare le accise, messaggio che va in controtendenza con quanto predicato dal capo del governo. A ribadirlo il capogruppo alla Camera Alessandro Cattaneo, che spiega appunto come sia possibile intervenire grazie ai 25 miliardi della legge finanziaria. Dello stesso parere Licia Ronzulli, prima consigliera del leader di Arcore, che pur confermando fiducia alla coalizione, lascia intendere come il suo partito “sarà pronto a intervenire qualora il prezzo dei carburanti continui a salire”. Non basta, dunque, nascondere le crepe, come fa il ministro all’Agricoltura Francesco Lollobrigida che parla di rapporti ottimi e serenità. La verità è che Salvini e Berlusconi vedono la seconda parte dell’inverno come il momento propizio per alzare la posta e uscire dalla marginalità a cui sono stati rilegati dopo i risultati di settembre. Lo sa bene Giorgia, che non intende comparire nell’elenco delle vittime del fuoco amico. Ecco perché convoca subito i suoi più fidati colonnelli. Secondo indiscrezioni, addirittura lunedì, il presidente del Consiglio dovrebbe incontrare i vertici di Fdi per rivedere una strategia, ultimamente non sempre impeccabile. I cosiddetti sogni tranquilli, anche se c’è una maggioranza come quella attuale, che qualcuno dice può durare per dieci anni, sono utopia quando bisogna governare un Paese in un mondo dove le emergenze, di qualsiasi natura, sono all’ordine del giorno. Vedi pandemie, alluvioni e conflitti vari.

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