Bertinotti tumula la sinistra: “Rinascita impossibile”
Fausto Bertinotti non vede alcuna possibilità di riscatto né di redenzione per la sinistra italiana. In un’intervista rilasciata al Foglio, l’ex leader della fu Rifondazione comunista bastona l’area politica all’opposizione esprimendo tutti i suoi dubbi in merito alle chance, a sinistra, di ritrovare un certo protagonismo politico. “Nel quadro attuale, e con le forze politiche esistenti, non credo ci possa essere alcuna possibilità di rinascita per un protagonismo della sinistra italiana”, ha affermato Bertinotti. Che ha aggiunto: “Basta guardare l’affannoso discorso sulle alleanze, tutto questo politicismo è una delle ragioni principali della crisi”. Per l’ex presidente della Camera, dunque, l’abbarbicarsi tenacemente ai riti della politica allontanano non solo gli elettori ma imprigionano le forze. Pertanto, secondo Bertinotti, la sinistra dovrebbe ritrovare coraggio e spinta, costi quel che costi, anche di rimanere in minoranza: “Anche a costo di restare all’opposizione, la sinistra può ritrovare se stessa solo uscendo dal quadro governativista in cui si è imprigionata, rimettendo al centro l’obiettivo della trasformazione della società. E ripartendo dal conflitto: sociale, ecologista e femminista. In questo quadro il primo tema da affrontare, banalmente, si chiama salario”. Certo, il tema salario è tra i più citati a sinistra e Bertinotti lo riconosce pur consapevole che, così, non basta: “C’è qualche tentativo, generoso e importante, come i referendum e le tesi sul salario minimo, o alcune lotte contrattuali come quelle dei metalmeccanici. Ma questo purtroppo non può supplire all’assenza di protagonismo da parte della sinistra, che non esiste e non si vede all’orizzonte”.
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