Ambiente

Bici e motocicli, è boom di vendite: dal Focus2R l’attenzione delle città per la mobilità su due ruote

di Alessandro Borelli -


A che punto sono le politiche locali in favore di ciclisti e motociclisti? Lo racconta il sesto rapporto dell’Osservatorio Focus2R, promosso da Confindustria Ancma e Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia.  Ormai generalizzata, questo dicono i dati, la disponibilità media di piste ciclabili in città, con 65,5 km in più soltanto a Milano. È invece in calo il ricorso degli italiani al bike-sharing (-47% rispetto al 2019), a causa del lockdown e in parte per la concorrenza dei nuovi servizi di monopattino-sharing.
In significativo aumento la sensibilità dei Comuni per l’ottimizzazione della sicurezza in bici.

Un’attenzione che cresce, insomma. Ma il Focus fa emergere che questa non è commisurata e allineata al rinnovato protagonismo di biciclette e motocicli e alla loro ormai stabilizzata presenza nelle città. Il mercato di biciclette e motocicli, infatti, presenta un vero e proprio boom delle due ruote, con il comparto bici che quasi certamente replicherà il successo del 2020 con oltre 2 milioni di pezzi venduti e quello moto che marca un significativo + 21,2%, con quasi 290mila veicoli immatricolati.

Il presidente di Ancma Paolo Magri segnala “buone pratiche e zone d’ombra che interessano la pianificazione della mobilità urbana, La nostra speranza è quella di innescare contaminazioni e condivisioni tra i Comuni. Ciò, in una fase di nuova domanda di mobilità individuale, che rafforza ulteriormente il ruolo delle biciclette e dei motocicli, sottolineandone peculiarità uniche come fruibilità, sostenibilità ambientale, velocità negli spostamenti”. Le due ruote sono oggi una soluzione – fa capire Magri – . Il report fa emergere urgenza e necessità di attenzione da parte del legislatore e dei Comuni, per integrare sempre questa mobiità con le altre soluzioni di trasporto.

Legambiente guarda con attenzione alle opportunità del PNRR. Il presidente nazionale Stefano Ciafani dice: “Si apre ora la possibilità di concretizzare davvero una inversione di rotta attraverso i bandi pubblicati dai ministeri per l’assegnazione di risorse da destinare, tra le altre cose, anche alla nuova mobilità. Sarà essenziale in questa fase sia la capacità degli uffici tecnici delle città di presentare progetti adeguati, ma anche l’affiancamento da parte di strutture tecniche pubbliche centrali che sopperiscano alle croniche mancanze troppo spesso evidenziate da buona parte dei comuni. Tutto questo va fatto con un occhio particolarmente attento alla sicurezza stradale e agli utenti più deboli della strada che ancora oggi pagano il prezzo più alto in termini di vite umane e salute per un modello sbagliato e ormai insostenibile di vivere le nostre città”.


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