Esteri

Biden a sorpresa da Zelensky “Altre armi per 500 milioni”

di Ernesto Ferrante -


Il presidente americano Joe Biden è arrivato a sorpresa a Kiev dopo un viaggio di 10 ore in treno dalla Polonia. La decisione sarebbe stata presa venerdì, dopo una riunione con i vertici del suo Consiglio di Sicurezza Nazionale nell’Ufficio Ovale.
Poche ore prima della sua partenza dagli Usa, verso le quattro di pomeriggio di domenica, Washington ha informato Mosca “per deconflittualizzare”, ha rivelato Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale. Sullivan ha definito la visita “senza precedenti in tempi moderni” dal momento che è avvenuta “nella capitale di un Paese in guerra dove i militari Usa non controllano le infrastrutture cruciali”.
Biden ha reso omaggio al “coraggio e alla leadership” del suo omologo ucraino, Volodymyr Zelensky, nel messaggio lasciato sul libro degli ospiti di Palazzo Mariinsky, residenza ufficiale del presidente dell’Ucraina. “Sono onorato di essere accolto di nuovo a Kiev per mostrare solidarietà e amicizia al popolo ucraino che ama la libertà, signor presidente”, ha scritto l’anziano “dem”. “Per favore accetta il mio più profondo rispetto per il tuo coraggio e la tua leadership. Slava Ukraini!. Joe Biden”, ha aggiunto ancora.
Lasciato il palazzo, i due hanno visitato il monastero di San Michele. Poi hanno passeggiato insieme in piazza Mikhailovskaya mentre risuonavano le sirene di allarme antiaereo. “Biden è volato a Kiev. Putin, attraverso canali segreti, su richiesta di Washington, ha dato garanzie di sicurezza per la visita di Biden a Kiev. Ma Zelensky ha dato l’ordine di attivare deliberatamente un falso allarme antiaereo”, ha accusato il politologo russo Sergei Markov sui social.
Forte l’incoraggiamento dell’inquilino della Casa Bianca agli ucraini: “Quella in atto è la più grande guerra in Europa da anni e voi la state vincendo contro qualsiasi aspettativa. E abbiamo fiducia che continuerete così”. Guanto di sfida lanciato a Putin: “Un anno dopo, Kiev è in piedi. E l’Ucraina sta in piedi. La democrazia resiste”.
“È presuntuoso da parte mia dirlo – ha affermato – ma ho pensato che fosse importante che il presidente degli Stati Uniti fosse qui il giorno in cui è iniziato l’attacco” perché “come il presidente ricorda, avevo avvertito il mondo che Putin avrebbe attaccato”.
Nel corso della conferenza stampa congiunta con l’ex comico, il leader statunitense ha minimizzato le possibilità di Mosca, con dei toni apocalittici: “La guerra di conquista di Putin sta fallendo. L’esercito russo sta perdendo i territori occupati. I soldati russi stanno scappando dall’esercito e le persone dalla Russia stessa, perché non vedono futuro nel loro Paese. L’economia russa sta rallentando, è isolata nella sua lotta. Putin pensava che l’Ucraina fosse debole e l’Occidente fosse diviso. Ma noi siamo rimasti uniti, la Nato è rimasta unita e lui non è stato in grado di dividerci”.
“Speriamo che il 2023 diventi l’anno della vittoria”, ha dichiarato Volodymyr Zelensky, lodando il fatto che Ucraina e Stati Uniti condividano “una visione comune”. Evidenziato il supporto a stelle e strisce: “Gli Stati Uniti non hanno sostenuto il paese solo con la solidarietà, con le parole ma anche fornendo sistemi di difesa aerea, i missili Patriot, un equipaggiamento cruciale che ha permesso al nostro esercito di difendersi e di resistere”.
Annunciati nuovi “doni” di guerra: “So che ci sarà un pacchetto di misure di sostegno all’Ucraina nelle prossime settimane e questo è un segno chiaro della posizione che hanno deciso di assumere gli Stati Uniti, che ci aiuterà sicuramente a difendere le nostre città, i nostri cittadini dall’aggressione e dall’invasione da parte della Russia e che alla fine ci porteranno alla vittoria”. Altri cinquecento milioni di dollari in aiuti. Il pacchetto prevederà equipaggiamento militare, munizioni di artiglieria, armi anticarro portatili Javelin e obici Howitzer. Zelensky ha aggiunto di aver discusso con il presidente USa anche di “armi a lungo raggio”.
Parole di fuoco da Sergei Medvedev. “Biden, avendo ricevuto garanzie di sicurezza, è finalmente andato a Kiev” dove “ha promesso molte armi e ha giurato fedeltà al regime neonazista fino alla tomba”, ha scritto su Telegram il vice presidente del Consiglio di sicurezza russo. Secondo Medvedev “è importante notare che l’Occidente consegna davvero armi e denaro a Kiev abbastanza regolarmente” e “in enormi quantità, consentendo al complesso militare-industriale dei Paesi della Nato di guadagnare denaro e rubare armi da vendere ai terroristi di tutto il mondo”.

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