Esteri

BIDEN CANTA VITTORIA

di Adolfo Spezzaferro -


Joe Biden esulta per l’esito (parziale) delle elezioni di midterm. Il presidente Usa si è presentato alla stampa, parlando alla Casa Bianca all’indomani del voto. A scrutino ancora in corso, il destino del partito dell’asinello alla Camera appare segnato, mentre al Senato la situazione è in bilico: decisivo sarà il ballottaggio del 6 dicembre in Georgia. “È stata un buona giornata per la democrazia e gli Usa”, ha affermato Biden, sottolineando che le previsioni di “media e opinionisti” sulla vittoria schiacciante del Gop non si sono avverate. Quanto alle preoccupazioni degli elettori – su “inflazione, tasso di criminalità e difesa del diritto di scegliere” – sono state espresse chiaramente e “non ho intenzione di cambiare direzione”, ha dichiarato il presidente, ricordando che ci vuole tempo perché le misure vengano apprezzate.

“Pronto a lavorare con i repubblicani”

Poi, in previsione di due anni difficili alla Casa Bianca con la Camera in mano al Gop, Biden ha annunciato di esser “pronto a lavorare con i miei colleghi repubblicani. E il popolo americano ha chiarito che si aspetta che anche i repubblicani siano pronti a lavorare con me”. In tal senso, il presidente ha ribadito che porrà “il veto a qualsiasi tentativo di approvare un divieto nazionale sull’aborto”. Proprio su questo tema, fortemente divisivo, ha funzionato la chiamata alle urne di Biden: in molti, soprattutto giovani e donne sono andati a votare per i candidati dem. Ma, ha ribadito il presidente, “su molte altre questioni” è disposto a “scendere a compromessi con il Gop, dove ha senso”. E ha espresso l’intenzione, una volta rientrato dal summit G20 a Bali, di organizzare un incontro bipartisan sui temi economici del futuro. “Non posso garantire che saremo in grado di sbarazzarci dell’inflazione, ma penso che possiamo”, ha chiarito, affermando però che “tagli o cambiamenti fondamentali alla Social security o al Medicare non sono sul tavolo”.ù

Il 14 l’incontro con Xi al G20 in Indonesia

Il fronte più delicato e caldo è quello della politica estera, con la guerra Russia-Ucraina e la tensione tra Cina e Taiwan. A tal proposito, Biden incontrerà il presidente cinese Xi Jinping il 14 novembre a margine del G20 in Indonesia. Nel vertie i due leader mondiali “discuteranno degli sforzi per mantere aperte ed approfondire le linee di comunicazione tra Stati Uniti e Cina, i modi per gestire la concorrenza in modo responsabile e lavorare insieme sugli interessi comuni, soprattutto sulle sfide transnazionali che condizionano la comunità internazionale”.
Quanto ai repubblicani “super-Maga”, i sostenitori dell’ex presidente Donald Trump (che ora nel Gop rischia di essere surclassato dal governatore della Florida Ron DeSantis nella corsa alla Casa Bianca), sono “una minoranza nel partito repubblicano”, ha fatto presente Biden. Il leader dem si è detto convinto che la stragrande maggioranza degli elettori repubblicani siano “persone rispettabili, con le quali ci siano divergenze su questioni”.

Possibile ricandidatura nel 2024

In merito oi alle prossime presidenziali, nel 2024, il capo della Casa Bianca non ha voluto scogliere del tutto la riserva: “L’intenzione è di correre di nuovo, indipendentemente dall’esito di queste elezioni”, ma – ha puntualizzato – “alla fine è una scelta familiare”. “Non ho fretta, in un senso o nell’altro”, la decisione verrà presa “all’inizio del prossimo anno”, ha aggiunto. Interpellato sul possibile sfidante repubblicano, Donald Trump o Ron DeSantis, reduce quest’ultimo dal trionfo in Florida dove è stato confermato governatore, il presidente ha ironizzato: “Sarebbe divertente vederli sfidarsi a vicenda”. Niente di più facile, peraltro. Certo è pure che se alla fine le primarie dovesse vincerle DeSantis per Biden (o chi per lui dei dem) non sarà facile batterlo. Anche perché quella (numerosa) fetta di elettori Gop tradizionali che non è andata a votare alle midterm, una volta scongiurato il pericolo Trump, potrebbe tornare alle urne.


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