Esteri

Biden da Netanyahu: colloqui sotto i missili

di Angelo Vitale -


“Voglio che il mondo sappia da che parte stanno gli Stati Uniti”: Joe Biden da Netanyahu, seduti uno di fianco all’altro all’hotel Kempinsky di Tel Aviv mentre in meno di tre ore dal suo arrivo sono già quattro gli attacchi missilistici su Israele. I colloqui, mentre risuonano le sirene di allarme in varie parti del Paese. Biden è arrivato in Israele per ribadire il sostegno del suo Paese allo Stato ebraico. Nessun tentennamento: tra Israele e Hamas, gli Usa stanno dalla parte del suo storico alleato nella regione.
Anche se “Hamas non rappresenta tutto il popolo palestinese”, sottolinea Biden da Netanyahu, davanti alle telecamere, prima del colloquio privato e della riunione del gabinetto di guerra israeliano, a cui prenderà parte.

Il primo ministro dello Stato ebraico definisce il movimento palestinese “i nuovi nazisti, peggio dell’Isis”. Poi si rivolge con parole al miele al suo ospite, ringraziato pubblicamente per il sostegno. “C’è solo una cosa migliore di avere un vero amico come lei, presidente, ed è la sua presenza qui, profondamente commovente”, afferma Netanyahu, chiedendo a Washington, alla comunità internazionale, al “mondo civile” di “unirsi per sconfiggere” il movimento estremista palestinese. “Posso assicurarle presidente che Israele è unito e che sconfiggerà Hamas. La civiltà prevarrà nel Paese e nella regione”. Biden ascolta con attenzione, si dice “molto rattristato” delle “atrocità” compiute dal movimento al governo nella Striscia di Gaza, che fanno apparire l’Isis “forse più ragionevole”. Quindi accusa il gruppo estremista della strage di ieri all’ospedale al-Ahli: “da quello che ho potuto vedere, è stata fatta dall’altra parte, non da voi”, anche se “molti la pensano diversamente”, sottolinea.

Una versione che sin dalle ore immediatamente successive all’attacco è stata ribadita con ostinazione da tutte le autorità israeliane competenti. “Nessun razzo israeliano ha colpito l’ospedale di Gaza”, hanno ripetuto le forze armate dello Stato ebraico, respingendo “categoricamente” ogni accusa di responsabilità nella strage alla struttura ospedaliera nella Striscia. A provocare centinaia di vittime civili, secondo quanto spiegato in conferenza stampa da un portavoce militare, sarebbero stati i “terroristi della Jihad Islamica”. E gli esperti non avrebbero rilevato danni strutturali agli edifici vicini né crateri compatibili con un attacco aereo israeliano.


Torna alle notizie in home