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Tecnologia

Quando “Bill Gates” era solo un nome strano

Prima che diventasse sinonimo di software e filantropia, era solo il nerd dietro uno schermo nero.

di Andrea Fiore -


Negli anni ’80, il nome Bill Gates non faceva battere il cuore. Non era glamour, non era ribelle, non era nemmeno facile da inquadrare. Era il tizio con gli occhiali spessi, i maglioni beige e una fissazione per il codice. Un nerd, insomma. Ma un nerd che stava per cambiare tutto.

Per chi aveva un computer, Gates era il tizio che lo faceva funzionare. Per chi non ce l’aveva, era quello che stava rovinando i figli, chiusi in cameretta a scrivere comandi su uno schermo nero. Non lo amavi, ma ti serviva. E piano piano, senza clamore, ha cominciato a riscrivere il nostro modo di lavorare, comunicare, pensare.

Senza di lui, oggi non diremmo “copio e incollo”, “zippa il file”, “mandami una mail”, “salva in PDF”. Diremmo “riscrivilo a mano”, “mettilo in una busta”, “portalo in ufficio”. Il digitale sarebbe arrivato lo stesso, certo. Ma più tardi. Più complicato. Più costoso. Gates ha reso tutto questo normale. Quotidiano. Possibile.

Il nerd che ha cambiato il mondo (due volte)

Dopo aver reso il computer uno strumento universale, Gates ha fatto qualcosa di ancora più raro: ha lasciato il trono tecnologico per dedicarsi a migliorare il mondo reale. Ha investito miliardi per combattere malattie, povertà, pandemie. Ha cambiato il mondo una seconda volta, e stavolta senza tastiera. Ha dimostrato che si può essere nerd, ricchi, potenti — e usare tutto questo per fare del bene.

A questo punto, la domanda viene spontanea: chi, prima di lui, ha inciso così tanto sulle nostre vite?Forse Leonardo da Vinci. Anche lui era un outsider, un curioso, un visionario. Ha disegnato macchine volantiponti mobilistrumenti chirurgici. Ha mescolato arte e scienza, ha anticipato il futuroLeonardo ha immaginato il mondo che sarebbe venuto. Gates lo ha costruito. Leonardo ha pensato in secoli. Gates ha pensato in righe di codice. Due nerd, a secoli di distanza, che hanno riscritto le regole.

Buon compleanno, Bill (e grazie per il vocabolario)

Oggi Bill Gates compie 70 anni. E se il mondo gli deve qualcosa, è questo: ci ha insegnato a pensare in finestre, a comunicare in byte, a lavorare in rete. Ha reso il software un diritto, non un lusso. Ha trasformato il nerd in architetto del mondo moderno.

E se non ci fosse stato? Forse staremmo ancora cercando il tasto “Accendi”. O aspettando che qualcuno ci spieghi cos’è un file. Gates non ha solo cambiato la tecnologia. Ha cambiato il linguaggio. Ha cambiato il pensiero. Ha cambiato tutti noi.

Buon compleanno, Bill. Il mondo che hai contribuito a programmare ti guarda ancora. E sì, sei ancora il nerd più pericoloso e utile  del pianeta.

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