Ambiente

Bio, l’Italia fa meglio dell’Europa e la traina

di Redazione -


Facile o difficile, centrare l’obiettivo del 25% delle superfici coltivate a bio, in Europa, entro il 2030? in Italia, un po’ meno difficile: per ora doppiamo la media UE. Supera i 2,1 milioni di ettari la superficie coltivata a biologico in Italia, un record con il raddoppio nell’ultimo decennio spinto dai consumi degli italiani. È quanto emerge dall`analisi di Coldiretti su dati Ismea diffusa in occasione della presentazione del Piano di azione del biologico del ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.

In Italia, spiega Coldiretti, l’incidenza dei terreni a bio rispetto al totale è del 17,4% quasi il doppio della media europea (circa 9%), e vicina agli obiettivi previsti dalla strategia UE per il cibo “Farm to fork”, che prevede di portare le superfici bio europee al 25% entro il 2030. A livello nazionale ci sono oltre 86mila imprese agroalimentari bio e sono quattro le regioni italiane – Toscana, Lazio, Calabria e Basilicata – che hanno raggiunto e superato gli obiettivi europei con 8 anni di anticipo sulle tempistiche previste da Bruxelles.

In Italia, secondo una ricerca Coldiretti/Ixè, uno su cinque consuma regolarmente prodotti bio ed è disposto a pagare anche di più per acquistare un prodotto certificato bio, mentre il 13% dei consumatori è certo che, nel prossimo futuro, aumenterà la spesa per portare in tavola prodotti biologici. La spinta verso il biologico è sostenuta soprattutto da motivi salutistici, ma molto importanti nella scelta di acquisto, il territorio di origine e le garanzie della certificazione.

Per Coldiretti è necessario costruire filiere biologiche interamente italiane e riuscire a comunicare, anche nelle etichette del prodotto biologico, l’origine made in Italy della materia prima agricola, come previsto nella Legge 23 sull`agricoltura biologica, approvata in Parlamento e della quale si è in attesa della piena applicazione.


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