Attualità

Bioeconomia, un mercato che in Italia vale 437,5 miliardi

di Angelo Vitale -

Catia Bastioli (dal sito clusterspring.it)


“Ecologica e socialmente sostenibile”: la bioeconomia, pur “arretrata” nell’agenda politica – datati la prima strategia Ue del 2012, così come il suo aggiornamento sei anni dopo – genera in Italia un mercato che vale 437,5 miliardi e occupa 2 milioni di persone, cresciuto dal 2022 di 9,3 miliardi e contando il 10% di quello Ue. Intesa Sanpaolo lo ha letto in un report redatto con il Cluster Spring, Assobiotec, Federchimica.

Nel nostro Paese operano 808 startup innovative, gran parte delle quali impegnate nella ricerca e sviluppo e nell’agrifood, che pesa per il 63% nel settore. L’innovazione di prodotto è il punto di forza dell’Italia (20% rispetto al 12% media Ue), quella di processo stacca gli altri competitors di 15 punti. Tra i segmenti più dinamici, la cosmetica: l’Italia è terzo esportatore europeo dopo Francia e Germania.

Fiducia all’Europa è arrivata da Catia Bastioli, che guida Spring. Ha ricordato “le conclusioni del Consiglio nel marzo 2023, con le parole di Margrethe Vestager, vicepresidente della Commissione, che nella comunicazione “Building the future with nature: boosting biotech and bio-manufacturing in Europe” afferma che la bioeconomia sarà un settore fondamentale per la competitività e la modernizzazione dell’industria europea”. “È indispensabile – ha poi affermato – costruire su questo patrimonio, garantendo un quadro normativo certo e una solida strategia industriale in connessione con la qualità e diversità dei territori. Solo così il settore del biomanufacturing e delle infrastrutture della bioeconomia potrà evolvere oltre la fase della sperimentazione dando un contributo concreto al futuro sostenibile dell’Europa”.


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