Ambiente

Bioedilizia: una casa sostenibile

di Redazione -


La bioedilizia o bioarchitettura è un modo di costruire o ristrutturare edifici, in linea con i princìpi della sostenibilità ambientale, che prevede l’integrazione e l’ottimizzazione dell’uso di materiali naturali con tecniche costruttive adatte a ridurre l’impatto energetico.

Partendo dal principio che le risorse naturali non sono inesauribili, la bioedilizia predilige eco-materiali provenienti da fonti rinnovabili, come il legno naturale o il legno-cemento e la fibra di cellulosa, realizzati con materiali di riciclo, che consentono di ridurre gli sprechi durante la loro produzione e risultano potenzialmente non tossici per l’uomo.

Gli edifici progettati secondo i dettami della bioedilizia fanno anche uso di fonti di energia rinnovabile per il riscaldamento e il raffrescamento, come il fotovoltaico, le biomasse ed il geotermico.

Più che una tecnica costruttiva, la bioedilizia è dunque una “filosofia costruttiva”. Un nuovo approccio all’architettura che promuove l’integrazione degli edifici con chi ci abita e con l’ambiente naturale. Nel nostro Paese essa ha cominciato a diffondersi negli ultimi anni, facendo registrare un leggero spostamento dell’ago della bilancia da edificato tradizionale ad edilizia in legno. Il dato interessante registrato dagli studi di Federlegno è che, nonostante il valore del fatturato dell’edilizia in legno non sia ancora paragonabile al fatturato dell’edilizia tradizionale, in questi anni esso ha evidenziato un incremento costante, passando dai 658 milioni del 2014 ai quasi 700 milioni (698 milioni) del 2017. Secondo il Terzo Rapporto “Case ed Edifici in Legno” 2019 dell’associazione industriale di Confindustria che riunisce tutte le aziende operanti nel settore legno, solo nel 2017, sette case su 100 in Italia, sono state costruite in bioedilizia. Un 7% apparentemente irrilevante, che tuttavia sposta da un comparto all’altro un capitale notevole, per un fatturato di settore di circa 700 milioni di euro annui, e che segna un aumento del comparto dell’1% rispetto all’anno precedente, a fronte di andamenti negativi, nello stesso arco temporale, dell’edilizia tradizionale.

Questo fermento produttivo regala all’Italia il quarto posto in Europa in quanto a capacità e volume di affari gestito. Le prime tre posizioni sono occupate rispettivamente da Germania, Inghilterra e Svezia, non a caso tra i più grandi fornitori europei di legname strutturale. Osservando più da vicino il mercato nazionale della bioedilizia, emerge come i maggiori costruttori di case in legno si trovino nelle regioni del Nord, a partire dal Trentino Alto Adige (24% del mercato), seguito da Lombardia (22%) e Veneto (15%). Tuttavia, per quel che riguarda le case realizzate, i dati si invertono e troviamo al primo posto la Lombardia (23% delle abitazioni in legno), seguita da Veneto (19%), Trentino Alto Adige (12%) ed Emilia Romagna (11%), che inizia a portare la bioedilizia in zone certamente meno “montane”.

Oltre all’investimento privato, anche il capitale pubblico è investito nelle costruzioni in legno e lo dimostrano le realizzazioni in legno di opere pubbliche messe in atto da vari Enti pubblici attraverso l’attivazione di bandi inerenti la bioedilizia.

Ciò significa che la tendenza all’ecosostenibilità in Italia è diventata reale a tutti i livelli. Segnali importanti che tracciano una nuova direttrice e mostrano gli spostamenti della domanda di bioedilizia nel nostro Paese, segno di una più ampia trasformazione del mercato dei consumi e di un nuovo approccio all’ambiente che manifesta sottintesi fenomeni sociali e mutamenti comportamentali degli italiani.

Una casa in legno di ultima generazione è un concentrato di innovazione tecnologica in ambito di risparmio energetico, sicurezza antisismica, salubrità dell’aria all’interno e benessere abitativo generale.

E nell’ipotesi futura di eventuali demolizioni negli anni? La casa in bioedilizia consente un riciclo e riutilizzo del 99% dei materiali utilizzati, senza praticamente alcuno spreco di materiale. Non resta che iniziare a sognare e ricostruire un nuovo Paese più biosostenibile.

 Fiorella Caltagirone


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