Cultura & Spettacolo

BIOFISICA NULLA SI CREA, NULLA SI DISTRUGGE MA TUTTO SI TRASFORMA

di Redazione -


Alcuni medici che da tempo utilizzano macchinari studiati e costruiti da fisici italiani che furono coinvolti negli studi sulla “fusione fredda”, osteggiata da subito e considerata una bufala scientifica, ma di cui oggi esistono numerosi bre-vetti internazionali, alla fine del 2019 si riuniscono a Padova e fondano l’AMBB. Padova, sede dell’antica Università dove si trova la cattedra di Galileo Galilei, e anche l’antica sala settorea tutta in legno dove insegnò Vesalio, venne scelta per quel sapore di scienza e di arte che aleggia sull’intera città. Si ricorda anche che Padova è la patria di sant’Antonio e che conserva la famosa Cappella degli Scrovegni, tutta affrescata da Giotto e oggi protetta in modo particolare anche dai visitatori che devono sottoporsi ad un particolare rito per poterla visitare.

L’associazione avrebbe dovuto essere presentata a Jesolo, con un convegno sponsorizzato dal Lions Club locale il 13 marzo 2020, ma il Coronavirus “ha colpito” anche in questo caso, e l’evento fu rimandato a data da destinarsi. 

L’ AMBB, associazione medica che ha la pretesa di integrare biochimica con biofisica, “è un’associazione senza scopo di lucro che si prefigge di contribuire al progresso dell’integrazione in ambito medico del modello biochimico con il modello biofisico, al fine di realizzare ulteriori percorsi di prevenzione, diagnosi e terapia nei diversi settori di applica-zione. La moderna biologia molecolare ritiene che ogni evento biologico dell’organismo umano derivi da reazioni chi-miche tra molecole selezionate in grado di incontrarsi secondo specifici codici di riconoscimento (il codice genetico è un esempio ben noto). Le reazioni chimiche avvengono in sequenza, ordinate secondo spazio e tempo, in tempi bre-vissimi e, avendo un corto raggio di azione, richiedono una distanza molto ravvicinata fra le molecole selezionate; l’interazione non potrebbe avvenire se dovesse sottostare all’incontro casuale delle molecole con il proprio recettore molecole e a una serie di prove ed errori di accoppiamento. Deve necessariamente esistere un agente fisico capace di coprire vaste regioni spaziali, di riconoscere al loro interno molecole specifiche rendendo possibile che, partendo da distanze dell’ordine di decine di Angstrom, arrivino a colpo sicuro nel luogo giusto al momento giusto per l’incontro ravvicinato di tipo chimico: il candidato unico per questo ruolo è il campo elettromagnetico, che può interagire con le molecole tramite codici di frequenza elettromagnetica e operare a grandi distanze con la velocità della luce. L’esistenza di codici di riconoscimento tra le molecole implica perciò l’esistenza di un livello elettromagnetico della materia vivente che dialoga con il livello chimico assicurando che il traffico molecolare sia ordinato. La patologia che appare come prima istanza un’anomalia della struttura molecolare del corpo, rimanda in seconda istanza a un distur-bo della rete elettromagnetica di controllo del traffico molecolare: la medicina biofisica interviene sul livello elettro-magnetico rimuovendo il disturbo che sconvolge il traffico molecolare, diventa uno strumento di terapia e regolazione non certo farmacologica, ma pur sempre profondamente medica. A questo proposito, la nostra associazione realizza iniziative finalizzate alla diffusione della conoscenza medica integrata tra biofisica e biochimica tramite eventi cultura-li, formativi, congressuali in cooperazione con le strutture sanitarie, gli Enti di Ricerca, le Università.”

Di questo, in sintesi, si occupa la medicina “quantistica”, ma è sufficiente chiamarla biofisica segnalando solo che dif-ferenza esiste tra la “fisica classica” e la “fisica quantistica” che ha dimostrato gli errori della prima che, nonostante tutto, funziona con errori che sono considerati tollerabili e ininfluenti, nei piccoli spazi e nel breve tempo, ma che esi-stono e che sono frutto di quelle che sono considerate “eccezioni” o eventi “imprevedibili”. Si tratta di argomenti ul-traspecialistici che necessitano di particolari conoscenze per coglierne l’effettivo valore, ma è giusto che si diano que-ste notizie, specie in questo momento, quando si sentono medici specialisti della materia, contraddirsi l’uno con l’altro parlando di virus, ad esempio. La fisica classica che riunisce tutti i suoi argomenti, utilizza modelli della fisica che non considerano i fenomeni che sono descritti da chi ha studiato ed elaborato l’argomento della relatività generale che av-vengono nel microcosmo dalla meccanica quantistica, e che costituiscono la fisica moderna, che prende avvio nel ven-tesimo secolo. Fanno parte della fisica classica le teorie sulla meccanica, inclusa l’acustica, sulla termodinamica, sull’elettromagnetismo, inclusa l’ottica, e la gravità newtoniana, sino a quando Max Planck iniziò a parlare dei quanti agli inizi del Novecento, mentre stava dedicandosi ad una ricerca condotta sulla radiazione emessa da un corpo nero che ha la capacità di assorbire tutte le radiazioni incidenti e di irradiarle a sua volta in maniera dipendente dalla tem-peratura ma indipendente dalla natura del materiale. Da Planck ad Einstein che, studiando l’effetto fotoelettrico, sco-pre la natura corpuscolare della luce, ovvero anche la luce è formata da particelle, ed ha quindi una componente con-creta, ma da qui il discorso diventa difficile, e quello già scritto è sufficiente per spiegare la  teoria dei quanti che si ba-sa sul criterio della quantizzazione: quantità fisiche come l’energia non possono essere scambiate in modo continuo ma attraverso ‘pacchetti’ (quanti); un sistema può pertanto possedere valori di energia specifici, e non illimitati come invece sostenevano le leggi della fisica classica. Planck infatti, e si ricorda, agli inizi del novecento, ovvero oltre un se-colo fa, in riferimento al corpo nero egli ipotizza che la radiazione emessa non fosse continua ma ‘quantizzata’, cioè emessa in quantità di energia limitata. La disciplina che se ne occupa è la meccanica quantistica che descrive il com-portamento della materia, della radiazione e le reciproche interazioni, con particolare riguardo ai fenomeni caratteri-stici della scala di lunghezza o di energia atomica e subatomica.  Il punto cruciale è il descrivere la radiazione, ovvero l’energia, e la materia sia come fenomeno ondulatorio (onde magnetiche), che come entità particellare (materia), al contrario della meccanica classica, per cui la luce è solo un’onda o l’elettrone è unicamente particella, ovvero solo ma-teria. Questa “caratteristica” è il “dualismo onda-particella”, ed è considerato il principale motivo del fallimento di tut-te le teorie classiche studiate fino al diciannovesimo secolo per studiare atomi e molecole. Oltre ai due grandi fisici di cui sopra, è necessario citare anche Heisenberg che disse che la vita senza il magnetismo sarebbe impossibile e che fu l’autore del principio di indeterminazione che è dedicato alla relazione tra la natura ondulatoria e corpuscolare delle particelle e della radiazione.

Questo principio enunciato nel 1927, stabilisce che la posizione e la velocità di una particella non possono essere mi-surate contemporaneamente con precisione arbitraria. 

La meccanica quantistica e la relatività determinano un punto di svolta rispetto alla fisica classica, facendo nascere la fisica moderna di cui la microbiologia, parlando di virus, e la medicina, si sono accorte solo “relativamente”. La mecca-nica quantistica è pertanto base fondamentale di molte altre branche della fisica moderna come la fisica atomica, la fisica della materia condensata, la fisica nucleare e subnucleare e la fisica delle particelle che è fondata sulla meccani-ca quantistica relativistica e sulla teoria quantistica dei campi, generalizzazioni della formulazione originale che inclu-dono il principio di relatività ristretta che venne pubblicata nel 1905 (la prima), e che dovrebbe essere considerata an-che dalla medicina, in particolare dalla fisiopatologia e anche per la terapia.

Vediamo ora perché la medicina deve esserne necessariamente coinvolta.

Uno dei MEDICI fondatori dell’AMBB scrive: «Io non cerco cose nuove, ma esploro ciò  che è stato trovato, con nuovi strumenti e soprattutto con una nuova forma mentis fondata sul dubbio e sulla certezza, dubbio relativo alla visione attuale della natura e delle leggi di natura, e certezza che tutto cambia e l’uomo deve inseguire questi cambiamenti cercando di prevederli piuttosto che cercare di bloccarli.  Con questo modo di affrontare la scienza e la vita, verifico quello che esiste, senza inventare nulla, trovo quello che c’è già, e come c’è per me, c’è anche per gli altri, ed è già sta-to ricercato da qualche ricercatore e, trovandolo, ne prendo atto, cercando di inserirlo nel corso delle mie analisi, ve-dendo se possa fornire un nuovo panorama, o semplicemente fornire altri dati per risolvere i problemi quotidiani an-cora non ben risolti, o risolti solo parzialmente, o considerati dogmi.  Questo perché non esiste problema irrisolvibile se abbiamo tutti i dati del problema, se questi dati, sono corretti ed attuali. Loro sono RICERCATORI, io sono un TRO-VATORE, ma un trovatore che trova scritti, articoli, scoperte scientifiche, e nuovi strumenti per vedere oltre il già visto o il non ancora visto, e anche compagni di viaggio, come mi è accaduto recentemente con i 4 moschettieri con cui ho potuto fondare l’AMBB, amici che, nonostante il mio modo di presentarmi, hanno ascoltato e dato l’impressione di capire i miei ragionamenti, senza avere il logico pregiudizio che io stesso avrei, incontrando uno che si presenta e si comporta come me.»

Citiamo adesso un grandissimo ignorato dal grande pubblico, il Professor Emilio Del Giudice che, al momento della sua morte, nel 2014, stava collaborando con un altro grande arzillo vecchiettino, il professor Luc Montagnier medico, bio-logo virologo francese, professore presso l’Istituto Pasteur di Parigi, e presidente della fondazione mondiale per la ri-cerca e prevenzione dell’AIDS, virus HIV che scopri ‘nel 1983 con la dottoressa Françoise Barré-Sinoussi e per cui si vi-de assegnato il Premio Nobel per la medicina 2008. Di Montagnier, diremo dopo. 

“La società si è costruita con le sue leggi, che non sono la conseguenza delle leggi della biologia, sono le leggi dell’economia, che sono leggi diverse.  La legge della biologia richiede la cooperazione, la legge dell’economia richiede la competizione. Quindi, in questo senso, l’economia è intrinsecamente un fatto patologico, che genera patologia, che genera malattia. Finora nella storia umana si è stati nella preistoria, perché la specie umana come tale non ha mai avu-to la possibilità di formarsi, perché per formarsi i suoi componenti debbono risuonare tra di loro: lo possono fare? No! E’ competizione, di cui l’esatto contrario, è la risonanza.  Finché esiste un regime fondato sulla competizione tra gli es-seri umani, il problema della salute e della felicità non potrà mai essere risolto. Gli psicologi potranno dare fondo a tutte le loro esperienze, ma i loro risultati saranno transitori.  Il povero paziente esce, viene informato che lui nella sua azienda è di troppo e quindi viene licenziato; a questo punto tutto il lavoro psicologico fatto è perduto”.  Emilio Del Giudice.

Il convegno del 13 Marzo 2020, era intitolato “viviamo tutti sulla cresta dell’onda” e una delle relazioni che sarebbe stata presentata iniziava con questa frase: “Gli affari sono affari” ma “gli affari non sono scienza” ma, ancora ma, “la scienza può essere un affare”, ma “la scienza non deve essere un affare, deve essere scienza” finalizzata al progresso dell’uomo e della natura, intendendo come progresso, ciò che fa stare meglio l’uomo, migliorando anche la natura, o per lo meno salvaguardandola.

Senza entrare nei difficili meandri della meccanica quantistica, è logico giustificare perché è necessario integrare que-sti strumenti a livello terapeutico, ed è molto facile, perché la meccanica quantistica riguarda atomi e molecole e tutto quello che è collegato agli atomi.

Un essere vivente è costituito da circa 100mila miliardi di cellule 100.000.000.000.000.000 – In una frazione di micron che corrisponde allo spettro visibile, alla densità normale della materia, sono contenuti milioni di molecole, e la di-stanza media tra due qualsiasi molecole, che appartengono ad una cellula, è dell’ordine di 50 angstrong, (1 angstrong = 0,0001 micron). Le dimensioni di una cellula sono dell’ordine del millesimo di millimetro.  

CORPO UMANO:  ATOMI UNITI DA LEGAMI MAGNETICI A COSTITUIRE LE VARIE STRUTTURE: organismo umano di  65 kg, sano, ogni secondo 10 milioni di globuli rossi vengono distrutti e altrettanti riprodotti; 1 globulo rosso=290 milioni  di molecole di emoglobina, 1 molecola di emoglobina trasporta 4 molecole di ossigeno, legate al Fe nei gruppi eme. Ogni molecola di emoglobina = 10.000 atomi.  Il progetto per costruire un essere umano è contenuto in 46 cromoso-mi,  44 autosomi  per i caratteri somatici (22 coppie di omologhi = 2 genitori) 44XX origina una femmina, 44XY un ma-schio; superficie pelle= circa 2metri quadrati, superficie totale dei G. Rossi supera i 3.000 metri quadrati. 10,5 Kg., il 16% del peso =  proteine, 8,5 Kg., il 13%  =lipidi, 0,7 kg., l’1% = glucidi, 62 kg., il 65% = acqua, 3,3 Kg., il 5% = sali mine-rali e quantità minime di vitamine e di altre sostanze. In tutto questo sono anche compresi circa 7 Kg. di batteri = 9% del peso. In media e approssimativamente 100 mila miliardi di cellule :100.000.000.000.000.000.Cellula = dimensioni circa 1 millesimo di millimetro. 

Atomo = circa 1 decimilionesimo di millimetro, avremo circa 10.000 atomi per cellula per un  totale di un miliardo di miliardi di atomi (1 trilione) per fare un organismo adulto.  1.000.000.000.000.000.000 di   A T O M I fanno un essere umano che rispondono alle leggi della fisica quantistica (spero di aver fatto giusti i calcoli). Degli atomi che compongo-no un organismo, il 99% è costituito da Ossigeno e Idrogeno.

Ecco perché è necessario! Esistono altri argomenti importanti, come la sintesi delle proteine che vengono fatte pro-durre dalle cellule da parte dal DNA che chiaramente invia il progetto della sintesi proteica tramite segnali magnetici; non può essere altro che questo!. E poi l’ingresso e la fuoriuscita delle sostanze dalle cellule, virus compresi, che pas-sano utilizzando recettori specifici e “porte” così definite sulla membrana cellulare, ma per capire che anche in quel caso di tratta di fenomeni magnetici è sufficiente immaginare la cannuccia che penetra nella bolla di  sapone e ne fuo-riesce senza scoppiarla, il tutto determinato da tensione superficiale e magnetismo che i chimici e i biochimici evitano di considerare occupandosi solo della sostanza formata da questi atomi che si distaccano e si ricollegano per far entra-re e uscire i materiali utilizzando i loro legami chimici che sono in realtà magnetici, ricordando la differenza di poten-ziale fisiologica della membrana cellulare che è (–) 60/70 m. volt , un potenziale negativo che si contrappone al poten-ziale positivo della proteina Spike dei virus, e quindi attirata dalla cellula, per cui è ipotizzabile che neutralizzandola, ad esempio con un produttore di ioni negativi la proteina, questa non viene più attirata avendo più efficacia di una ma-scherina, come ha dimostrato la ricerca della NASA e Il dottor Nabarun Ghosh che detiene due dottorati di ricerca,  duelauree, una presso l’Università di Calcutta, in India, e l’altra presso l’Università del North Texas Denton. Ha avuto la sua esperienza post-dottorato presso il Baylor College of Medicine, Houston. È in ricerca da 21 anni.

Ancora un dato:  Tutta la materia è quindi costituita da atomi. L’immagine che abbiamo dell’atomo, vedendo le sue varie rappresentazioni, con gli elettroni che girano intorno ad un nucleo, come la luna intorno alla terra, non corri-sponde proporzionalmente alla realtà, a prescindere dal fatto che non siamo in grado di vedere morfologicamente gli atomi ma ne abbiamo esclusivamente la visione indiretta universalmente accettata. Per avere un’idea dei rapporti e delle dimensioni di ciò, se immaginiamo il nucleo di un atomo grosso come un’arancia, iniziamo ad incontrare il primo elettrone ad una distanza di un chilometro dal nucleo, e gli altri elettroni sono ancora più distanti. Pertanto per una grandezza di un’arancia media con diametro di 10 cm. (per facilitare il conteggio), abbiamo 100.000 cm. di distanza non riempita, ovvero l’apparente vuoto, e questo nell’economia delle distanze rapportate al diametro nucleare, la parte vuota, vale 10.000 volte la componente visibile e materiale.

Ma torniamo ora a Montagnier l’arzillo vecchiettino tornato alla ribalta recentemente, non solo per aver dichiarato che il coronavirus è un esperimento di laboratorio, ma anche per la sua ipotesi di sconfiggere il virus con onde elet-tromagnetiche. Nel 2009 ha riconosciuto la validità dei domini di coerenza, dichiarando come l’acqua non è affatto una sostanza inerte, ma può assumere configurazioni particolari emettendo onde elettromagnetiche che possono di-ventare strumento di terapia e di regolazione non farmacologica, ma sempre profondamente medica. Il DNA delle cel-lule emette delle onde a frequenza molto bassa, da zero a poche centinaia di Hertz. Sono stati resi noti gli studi sullo scompenso di questo ”range” che compromette l’equilibrio della cellula, con l’insorgere delle manifestazioni di pato-logie; malattie croniche come Alzheimer, Parkinson, Sclerosi Multipla, Artrite reumatoide, e le malattie virali, come Hiv-Aids, influenza A ed epatite C, “informano” l’acqua del nostro corpo (acqua biologica) della loro presenza, emet-tendo particolari segnali elettromagnetici che possono essere poi “letti” e decifrati»  (fonte IlSole24ore). L’universo, di cui l’uomo fa parte e non c’è caduto dentro per caso, è composto da particelle e onde. Le particelle sono i mattoncini che compongono gli oggetti solidi, e sono gli atomi e i loro multipli, le onde non sono solide e forse per questo chi si dedica alla medicina, salvo qualche rara eccezione, le ha snobbate. Ma cosa è un ECG o un EEG o EMG o ENG, se non la registrazione di ONDE presenti nel corpo umano? A cominciare dai microscopi elettronici che sfruttano la ricerca della fisica quantistica, e poi Tutta la radiologia e molti apparecchi usati in fisiatria? Una particella atomica, in realtà, fa parte di un pacchetto d’onde, una concentrazione di energia molto simile ad un’onda. La particella-onda si concretizza come particella in un luogo ben preciso. Se vogliamo conoscere la sua velocità dando priorità al movimen-to, verificandola come onda si comporterà da onda. In entrambi i casi, se sappiamo la posizione, non potremo più sa-pere la sua velocità. Se non ci fosse il magnetismo, gli atomi e le molecole che ci compongono non potrebbero stare insieme. E per rispondere agli illustri scienziati che dibattono quotidianamente creando sconcerto nella popolazione, vorrei loro ricordare che la medicina non è scienza, ma arte. La medicina è un’ arte, forse tra le più sublimi; “con innocenza e pu-rezza io custodirò la mia vita e la mia arte. “Sono queste le parole che stanno nel cuore del giuramento di Ippocrate, universalmente considerato come il padre della medicina. E ancora, il primo scopo della scienza è identificare l’ignoranza, ed il secondo è di cercare di ridurla senza avere l’ambizione di trovare verità assolute.

Tutto questo che sta accadendo deriva dal perpetuarsi di un fenomeno segnalato 80 anni fa: pubblicato nel 1938, il saggio di Husserl “La crisi delle scienze europee e la fenomenologia trascendentale” esprime un importante giudizio sulle conseguenze del riduzionismo e del funzionalismo delle scienze, le quali, incapaci di render conto della comples-sità dell’umano, terminano con entrare esse stesse in una crisi di significato e di etica. La scienza fine a sé stessa, come il progresso, che ha perso significato. Progresso è ciò che rende più facile la vita e ci libera dalla schiavitù ridandoci il nostro tempo. Il lavoro. oggi, non emancipa nessuno ma rende l’uomo schiavo perché ci «ruba» il nostro tempo per mantenere lo stato o i padroni del mondo che potrebbero essere la stessa cosa. Una scienza non sa più cosa fa l’altra. Si termina col ricordare, sempre agli illustri scienziati, qualcosa che hanno dimenticato o forse di cui non hanno mai avuto coscienza; la gestione della verità: Verità ASSOLUTA: Conoscenza completa ed esaustiva della realtà, che non può essere confutata nel futuro. In biologia, quante verità considerate assolute, sono in realtà verità relative, e sono fondate su dogmi, assiomi, postulati e convenzioni? Verità RELATIVA: conoscenza incompleta che contiene elementi che con il tempo si possono modificare, approfondire, o adattare e magari sostituire con altri. 

A questo si deve associare la gestione della conoscenza che viene suddivisa in  3 tipi: 

Conoscenza esplicita: può in qualche modo essere rappresentata, o trasferita da un individuo ad altri  con un libro o un filmato, o direttamente, con una conversazione o una lezione, Conoscenza tacita: comprende ciò che sappiamo, anche se a volte non siamo in grado di spiegarla. Il «saper fare» qualcosa è conoscenza tacita, come la è quella che chiamiamo «intuizione», che è la capacità di utilizzare in modo inconscio la propria esperienza per risolvere in modo apparentemente magico e inspie-gabile problemi anche molto complessi. In un sistema di conoscenza, gli esseri umani non sono semplici utenti, ma parte integrante del sistema e Conoscenza incorporata: forma di conoscenza che, pur esplicitata, non lo è in forma immediatamente riutilizzabile, ma richiede a sua volta conoscenza per essere estratta. Un processo conoscitivo nasce dalla formalizzazione di un’esperienza, ma pur conoscendo l’iter per rendersi conto di cosa occorrerebbe per comple-tare la «conoscenza», lo si ignora e si accettano per buone le conclusioni conoscitive e solo chi ha una certa esperienza può comprendere perché quel processo è stato definito in quel modo e può criticarlo o definirlo conoscenza apparente.

E non si può che citare anche Socrate: 

È possibile che molte certezze in campo «medico» siano fondate su dati incerti e mai dimostrati ma assunti solamente come assiomi? È possibile che esistano livelli diversi dove le regole di un livello siano completamente diverse dagli altri livelli? Perché esistono conflittualità tra scienziati che studiano gli stessi fenomeni? Possono esistere più verità?  Nel momento in cui si esamina un sistema e lo si considera sistema chiuso si è in errore perché in natura non esiste alcun sistema chiuso, e dal concetto di omeostasi si è passati ad «allostasi» e da genetica ad «epigenetica».  Per ipotizzare costruire o elaborare una teoria o una scienza, ci vorrebbero dati scientificamente provati e dimostrati, ma non esiste nessuna base che possa prescindere da assiomi postulati o convenzioni. E il tutto nasce da osservazioni filosofiche con discussione tra i vari personaggi dei quali, per molti, conosciamo la storia e la filosofia e di altri ignoriamo ogni opera; ignoranza che si può anche riscontrare in molti scienziati che sono maestri nella loro scienza, ma di cui, a volte,  non conoscono l’origine. E come non parlare della statistica, strumento che pare sia diventato esclusivo per “fare scienza”? Sul libro di medicina “Analisi statistica per medici e biologici” del Professor Luigi Cavalli Sforza, nel capitolo introduttivo si legge: “ Il metodo statistico è stato definito <felice sussidio all’ignoranza umana>. La statistica che non è altro che un METODO di presentazione dei risultati; medici, amministratori sanitari e pazienti sono più en-tusiasti nei confronti degli interventi terapeutici presentati con misure di efficacia relativa, che hanno la capacità di enfatizzarne l’efficacia. Non parliamo poi dei giornalisti e sondaggisti. Luigi Cavalli Sforza, morto nel 2018, è stato pro-fessore emerito all’Università di Stanford in California. Oggi con un potente computer e con la statistica, anche un idiota può sembrare uno scienziato, ma la scienza è un’altra cosa e dovrebbe seguire un metodo diverso: la Statistica possiede i requisiti per far parte delle scienze? O è solamente un mezzo per cercare di fare chiarezza nel caos scientifico, bloccando in una immagine fissa, statistica, ciò che non può essere bloccato, codificato, normato in maniera univoca unicamente perché stiamo considerando fenomeni dinamici e quindi sempre diversi ed in evoluzione, anche se a volte le differenze sono impercettibili e dipendono da fattori ancora non completamente noti? In questo caso non è più possibile applicare una metodica assolutistica, ma diventa imperativo utilizzare la relatività che ormai ha oltre un secolo di vita. Il metodo scientifico, o metodo spe-rimentale, è la modalità tipica con cui la scienza procede per raggiungere una conoscenza della realtà oggettiva, affi-dabile, verificabile e condivisibile. Esso consiste, da una parte, nella raccolta di dati empirici sotto la guida delle ipotesi e teorie da vagliare; dall’altra, nell’analisi rigorosa, logico/razionale e, dove possibile, matematica di questi dati, associando cioè, come enunciato per la prima volta da Galilei, le «sensate esperienze» alle «dimostrazioni necessarie», os-sia la sperimentazione alla matematica. I numeri però, in natura, non esistono, e il concetto di numero risale presumi-bilmente agli albori della civiltà. Rappresentare una quantità con un simbolo ha permesso al pensiero umano di rag-giungere mete notevoli. Il simbolo è un elemento della comunicazione, che esprime contenuti di significato ideale dei quali esso diventa il significante. Tale elemento, sia esso un segno, gesto, oggetto o altra entità, è in grado di evocare alla mente dell’osservatore un concetto diverso da ciò che il simbolo è fisicamente, grazie ad una convenzione presta-bilita. Oggi, forse, si abusa della statistica perché così tutto diventa più facile, ma se perde troppo di scientifico. 

Metodo consigliato per ovviare a questo modo di concludere con dati considerati assoluti: 

Occorre

  1. CONOSCERE I MECCANISMI ED I FUNZIONAMENTI DI CIO’ SU CUI INTENDIAMO INTERVENIRE
  2. CONOSCERE I MECCANISMI ED I FUNZIONAMENTI DI CIO’ CHE VOGLIAMO APPLICARE
  3. CONOSCERE LE INTERREAZIONI INTERNE ED ESTERNE CHE POSSONO INTERVENIRE
  4. CONSIDERARE CHE INTERVENIAMO SU MECCANISMI COMPLESSI DI CUI CONOSCIAMO SOLO UNA INFINITESIMA PARTE
  5. CONSERVARE LO SPIRITO CRITICO PER RIMETTERE IN DICUSSIONE TUTTO CIO’ CHE PENSIAMO DI SAPERE, VISTO CHE PUO’ NEL FRATTEMPO ESSERE CAMBIATO, O POSSONO INTERVENIRE ALTRI FATTORI INIZIALMENTE NON NOTI PER LA DISPONIBILITA’ DI NUOVI STRUMENTI CHE CI PERMETTONO DI AMPLIARE LA VISIONE APRENDOCI NUOVI ORIZZONTI DI CUI IGNORAVAMO L’ESISTENZA.

Il sapere è dato dalla conoscenza, che è data dalla voglia di conoscere che arriva dove gli strumenti a disposizione le permettono. Occorre però cercare questi nuovi strumenti, o crearne dei nuovi per conoscere di più. Ed ecco che arri-vano i «quanti». Terminiamo alleggerendo l’argomento:

  • La statistica è la prima delle scienze inesatte.(dal ‘Diario‘ di Edmond e Jules de Goncourt) 
  • Statistica: la sola scienza che permette a differenti esperti, usando gli stessi dati, di arrivare  a differenti conclusioni (Evan Esar)
  • Statistica: la scienza di produrre fatti inaffidabili a partire da dati certi (Evan Esar)  

Massima di Matz:  La conclusione è il punto del ragionamento dove ti sei stufato di pensare.

E con la moderna strumentazione tecnologica: Quinta legge dell’inattendibilità :

Errare è umano: ma per incasinare tutto sul serio ci vuole un computer . 

Antonella Sperati

 


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