Attualità

Biotech: con Genenta l’Italia sbarca sul Nasdaq

di Giovanni Mauro -


Ancora viva, a distanza di settimane, l’eco di una ottima notizia per il biotech italiano. Dalla metà del dicembre scorso il Nasdaq, l’indice della borsa americana che raggruppa le aziende ad alto contenuto tecnologico, parla italiano grazie all’approdo a Wall Street della milanese Genenta. Si tratta della prima società dello Stivale quotata accanto ai colossi americani conosciuti in tutto il mondo come Apple, Amazon, Tesla, Google e Netflix, solo per citarne alcuni. Finora, il continente europeo era rappresentato nel mercato hi-tech con sede in Times Square a New York da una ventina di aziende made in Francia, Olanda e Germania.

Genenta Science SpA è una società di biotecnologie in fase clinica che ha aperto la strada allo sviluppo di una terapia genica proprietaria con cellule staminali ematopoietiche per il trattamento di una varietà di tumori solidi.

La società biotech, nata da subito come ambizioso progetto internazionale basato sulla qualità della ricerca italiana e sostenuto dai più prestigiosi family office del Paese, ha comunicato i numeri dell’IPO: 2,4 milioni di American Depositary Shares, o ADS, ciascuna delle quali rappresenta un’azione ordinaria, ad un prezzo di offerta pubblica di 11,50 dollari per azione. Genenta ha inoltre venduto 720.114 azioni ordinarie riservate alla sottoscrizione da parte dei suoi attuali azionisti, sempre al prezzo di 11,50 dollari per azione.

I proventi lordi dell’offerta, comprese le azioni ordinarie, sono stimati in circa 36 milioni di dollari meno commissioni e offering expenses. Inoltre, Genenta ha concesso ai sottoscrittori un’opzione per un periodo di 30 giorni dalla data del prospetto finale per l’acquisto di ulteriori 360.000 ADS (ndr Azioni di deposito americane), che, se esercitati, porteranno i proventi lordi dell’offerta a circa 40 milioni.

Genenta Science nasce nel 2014, fondata da Pierluigi Paracchi (CEO) con Luigi Naldini, direttore della Divisione di Medicina rigenerativa, cellule staminali e terapia genica dell’Ospedale San Raffele di Milano, e con Bernhard Gentner, ematologo e medico ricercatore sempre al San Raffaele.


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