II presidente di Fondazione Birra Moretti e direttore Comunicazione di Heineken Italia, Alfredo Pratolongo
  
Nei dieci anni dal 2015 al 2024 la filiera della birra italiana ha generato un valore condiviso di 92 miliardi di euro, passando da 7,8 miliardi annui a 10,4 miliardi, con un aumento del 33%. Questo sviluppo ha creato oltre 24mila posti di lavoro, portando gli occupati totali lungo la filiera a circa 112.000, un incremento del 27,5%. Dati contenuti in un’analisi di Osservatorio Birra.
Birra, un valore di 92 miliardi in dieci anni
La birra è cresciuta significativamente nella produzione (+20,5%), nei consumi (+13,6%) e nell’export (+31%), confermandosi come un settore chiave dell’economia italiana: lo dimostra il dato dei 92 miliardi di valore.
Ogni lavoratore nei birrifici sostiene 31 posti lavoro lungo l’intera filiera, ogni euro della birra venduta genera 7,6 euro di valore complessivo, a beneficio dell’intero Paese.
La crescita, nonostante le crisi
Durante questo periodo, nonostante le crisi globali, il settore ha mostrato stabilità e capacità di creare valore nel lungo termine. I salari lordi versati nella filiera sono passati da meno di 2 miliardi di euro nel 2015 a 3,2 miliardi nel 2024, corrispondendo all’1,8% del totale dell’industria manifatturiera.
La birra rappresenta inoltre lo 0,42% dell’occupazione nazionale, sottolineando la sua rilevanza nel tessuto produttivo italiano.
Risultati presentati a Roma al Senato, in occasione del decennale di Fondazione Birra Moretti, da Osservatorio Birra e Althesys Strategic Consultants.
Lo studio evidenzia come la birra abbia superato la sua natura di bevanda stagionale per diventare un pilastro dell’economia italiana, capace di generare ricchezza e occupazione in maniera diffusa e duratura.