Esteri

Blinken a Tel Aviv per provare a frenare Netanyahu

di Ernesto Ferrante -


Le Brigate Qassam di Hamas hanno riferito di aver distrutto un carro armato israeliano Merkava con un razzo Al-Yassin 105, a sud della città di Khan Younis. I tank, il cui nome evoca il Carro di fuoco descritto nella visione biblica del profeta Ezechiele, sono classificati come tra i più resistenti al mondo in battaglia.

Hezbollah ha rivendicato un attacco con un drone lanciato dal Libano contro la base del Comando Nord delle Forze di difesa israeliane (Idf) a Safed, nella zona settentrionale dello Stato ebraico. Secondo il Times of Israel, le Idf hanno ammesso il raid, precisando tuttavia che non ha causato danni né feriti.

Diversi razzi sono stati lanciati dal Paese dei Cedri contro le località al confine di Malkia e Yiftah. Hezbollah nella rivendicazione dell’azione contro la base del Comando Nord ha dichiarato che si tratta di una rappresaglia per le uccisioni, due giorni fa, di Wissam Tawil, comandante dell’unità d’elite Radwan, e di quella del numero due di Hamas, Saleh al-Arouri, avvenuta il 3 gennaio in un raid a Beirut.

Il capo dell’Ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, durante un intervento alla conferenza dell’Unione internazionale degli studiosi musulmani a Doha, ha lanciato un appello ai Paesi musulmani affinché sostengano il suo gruppo “con le armi”.

Duro e diretto l’avvertimento ad Israele: “Non sarà mai in grado di recuperare tutti i suoi ostaggi tenuti a Gaza a meno che non rilasci tutti i nostri prigionieri nelle sue carceri”.

Antony Blinken premerà sui suoi interlocutori di Tel Aviv per una “imminente” transizione ad una fase del conflitto a minore intensità. A rivelarlo è stato un alto funzionario Usa citato dalla Cnn.

Il segretario di stato americano, impegnato in un giro diplomatico nella regione, ha sottolineato la necessità di “non spingere sui palestinesi perché lascino Gaza”, definendo “irresponsabili” i commenti di alcuni ministri israeliani favorevoli al ridislocamento della popolazione all’esterno dell’enclave.

Il presidente Isaac Herzog ha detto al capo della diplomazia statunitense che “non c’è nulla di più atroce e assurdo” della causa intentata presso la Corte Internazionale di Giustizia (ICJ) che accusa Israele di genocidio.


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