Esteri

Blinken a Israele: “Ora raid mirati”

di Cristiana Flaminio -


Oggi arriva a Gerusalemme il segretario di Stato americano Antony Blinken: chiederà a Israele di passare ai raid mirati e di abbandonare la cosiddetta fase militare della guerra che si sta consumando nella Striscia di Gaza. Blinken ha avviato un importante tour tra Mediterraneo e Medio e Vicino Oriente. Ha già incontrato le autorità di Grecia, Turchia, Giordania e Qatar ed è in procinto di far visita agli Emirati Arabi Uniti e all’Arabia Saudita. L’obiettivo del segretario di Stato Usa è chiaro: evitare l’escalation che, come ha riferito ai reporter in Qatar, si innesterebbe su un “conflitto che facilmente può avere il rischio di metastasi con più insicurezza e ancora più insofferenza”.

Ma Israele è determinata ad andare fino in fondo, Blinken è avvisato. Quella appena passata è stata l’ennesima notte di durissimi combattimenti nella Striscia di Gaza. L’Idf ha riferito di aver colpito almeno trenta obiettivi, classificati come “significativi”, e riferibili ad Hamas. Secondo le forze armate di Gerusalemme, sotto le bombe sarebbero finiti siti sotterranei, depositi di armi e altre infrastrutture al servizio delle organizzazioni palestinesi. Gli attacchi della notte si sarebbero concentrati a Khan Yunis, a sud di Gaza. Intanto Hamas ha denunciato che, nelle ultime 24 ore, i raid israeliani sarebbero costati la vita ad almeno 73 palestinesi. Ci sarebbero, inoltre, altri 99 feriti. I numeri arrivano dal Ministero della Sanità di Gaza. Ma nel frattempo spunta anche la questione dei giornalisti uccisi nella Striscia di Gaza. Le autorità israeliane si difendono e accusano: i giornalisti sono stati uccisi perché si trovavano insieme a un “agente terroristico che stava manovrando un drone”. E pertanto sarebbero stati colpiti e poi uccisi da un aereo militare. Hamas, invece, accusa: “Non impediranno che il mondo sappia la verità sui crimini in corso a Gaza. Questi attacchi denotano il collasso della narrativa sionista e il suo obiettivo di nascondere la verità”.


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