Politica

Bocciato ieri l’emendamento sul salario minimo, Conte strappa il foglio in aula. Riprende oggi la discussione a Montecitorio

di Martina Melli -

Il fermo immagine mostra il leader del M5S, Giuseppe Conte, mentre strappa in Aula alla Camera il testo della proposta di legge sul salario minimo dopo che è stato bocciato l'emendamento dell'opposizione, 05 dicembre 2023. X GIUSEPPE CONTE +++ ATTENZIONE LA FOTO NON PUO' ESSERE PUBBLICATA O RIPRODOTTA SENZA L'AUTORIZZAZIONE DELLA FONTE DI ORIGINE CUI SI RINVIA+++ NPK +++


Uno scontro accesissimo quello sull’emendamento del salario minimo che è stato respinto con 111 voti a favore, 149 contrari e tre astenuti. Ieri le opposizioni hanno ritirato le firme e di risposta Giuseppe Conte ha strappato il foglio della proposta di legge. L’emendamento puntava a riscrivere il testo della Commissione Lavoro di Montecitorio. Anche la segretaria del Pd, Elly Schlein, ha ritirato la propria firma dal provvedimento.

La polemica è esplosa subito dopo il voto con cui la Camera ha bocciato l’emendamento di Pd, M5S, Azione, Avs e Più Europa per fissare una minimo di 9 euro l’ora nella delega al Governo in materia di retribuzione dei lavoratori e di contrattazione collettiva.

Il leader del M5s ha poi dichiarato: “La presidente Meloni e il governo ha gettato la maschera. La maggioranza ha voltato le spalle a 3,6 milioni di lavoratrici e lavoratori, che hanno dichiarato di vergognarsi per la condizione in cui sono con buste paga da fame. Noi, invece, riteniamo che oggi chi si deve vergognare è chi ha votato no a questa legge, che è stata fatta a pezzi. Con questa modalità della legge delega si prende proditoriamente in giro tutta questa platea di lavoratrici e lavoratori. Questo gesto proditorio non lo compirete in mio nome e nel nome del M5s”.


Torna alle notizie in home