Economia

BOLLETTE: ULTIMA FERMATA

di Redazione -


di Cristiana Flaminio

Non c’è più tempo. La mannaia delle bollette incombe e il Paese attende l’arrivo della posta come una sentenza. La crisi energetica adesso chiede il conto alle famiglie e alle imprese. Il governo deve fare presto, ha pronto un provvedimento da 5 miliardi ma l’approvazione, prevista per il Cdm di domani, potrebbe slittare nuovamente alla prossima settimana. Intanto la situazione continua a essere in cima alle preoccupazioni dei cittadini, tra nuovi rincari e analisi che restituiscono il quadro di aumenti spropositati, di bollette che in certi casi sono addirittura triplicate.

Bollette triplicate

Secondo l’osservatorio SOStariffe.it e Segugio.it, l’aumento della spesa annuale per le forniture energetiche domestiche “è notevolissimo”. L’analisi di mercato restituisce un quadro nerissimo: “Il confronto tra i dati del primo trimestre del 2021 e quelli del terzo trimestre del 2022 non lascia spazio a interpretazioni.
Una famiglia, infatti, registra oggi una spesa annuale stimata di 1.963 euro. Si tratta di un dato sensibilmente superiore rispetto a quanto registrato nel corso del primo trimestre del 2021 quando la spesa annuale stimata per la famiglia media italiana era di 616 euro per l’energia elettrica”. Inoltr, secondo le analisi dell’osservatorio: “La spesa media, quindi, che una famiglia deve sostenere per la fornitura di energia elettrica è più che triplicata”. Una sentenza che pare inappellabile e che pesa, gravosamente, sulle tasche degli italiani.

Caro gas

Per quanto riguarda il gas non va certo meglio. Anzi, secondo Sos Tariffe e Segugio: “Dati analoghi vengono registrati anche per la fornitura di gas naturale. In questo caso, infatti, con le quotazioni del terzo trimestre del 2022, è necessario mettere in conto una spesa di circa 4.400 euro all’anno per la famiglia media italiana. Nel primo trimestre del 2021, invece, il dato relativo alla spesa annuale stimata per il gas naturale era di appena 1.428 euro. Anche in questo caso, la spesa è più che triplicata”. Ma la situazione potrebbe peggiorare: Arera, infatti, potrebbe procedere a un ulteriore aumento, pari al 5%, del prezzo del gas.

Consumatori in rivolta

I consumatori, manco a dirlo, sono già sul piede di guerra. Codacons promette battaglia: “La bolletta media raggiungerebbe 1.817 euro a famiglia nel 2022. Si tratterebbe in ogni caso di una maggiore spesa pari a 632 euro in più annui a famiglia rispetto al 2021, con un rincaro complessivo delle tariffe pari al 53,3%”. Anche l’Unc lancia l’allarme, stavolta sui condomini. “Inspiegabilmente sono considerati micro imprese, quindi per le utenze condominiali il mercato tutelato della luce finisce tra meno di due mesi, il primo gennaio. Una disparità di trattamento illegittima, assurda e inspiegabile tra chi abita in una villa e chi abita in una palazzina: chiediamo al governo di correggerla”.

Stoccaggi pieni al 95%

“Al termine della campagna di iniezione conclusa lo scorso 31 ottobre, il livello di riempimento degli stoccaggi della Stogit, società controllata al 100% da Snam, ha raggiunto una percentuale del 95,2%, per un totale di 11,2 miliardi di metri cubi di gas naturale, ai quali si sommano i 4,5 miliardi di metri cubi di stoccaggio strategico”. Lo ha riferito in una nota Snam secondo cui “il sistema energetico nazionale potrà, inoltre, disporre di ulteriori 1,1 miliardi di metri cubi accumulati negli stoccaggi degli altri operatori”. Per l’amministratore delegato Stefano Venier: “Il risultato conseguito è essenziale per il prossimo inverno e certamente non era ipotizzabile anche solo lo scorso luglio, quando il traguardo fissato al 90% sembrava di per sé molto sfidante. È stato possibile grazie a una azione di sistema che ha visto coinvolti attivamente sia le diverse componenti del governo e di Arera, sia i principali operatori, oltre a Snam”.

Priorità ai rigassificatori

Tuttavia c’è ancora tanto da fare. A cominciare dai rigassificatori. Proprio l’ad di Snam Veneri ha spiegato a SkyTg24 che per il prossimo inverno 2023-2024 “è essenziale poter disporre della nave rigassifigatrice Piombino proprio per poter andare a riempire gli stoccaggi come abbiamo fatto quest’anno”. E dunque, Veneri ha concluso il suo intervento e ha detto: “Nei 12 miliardi di metri cubi che sono stati stoccati quest’estate circa due sono di provenienza russa. È ovvio che se l’estate prossima non avremo questa disponibilità dovremo sopperirvi con un’altra fonte e qui interviene la disponibilità della nave gasiera di Piombino che dovrà essere attiva nel mese di maggio”.


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