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Esteri

Bombe israeliane su Gaza. Riesplode la guerra anche in Cisgiordania

Hamas ha accusato Israele di “fabbricare falsi pretesti in preparazione di nuove mosse aggressive”

di Ernesto Ferrante -


Benjamin Netanyahu ha ordinato alle forze israeliane di condurre potenti raid sulla Striscia di Gaza perché Hamas avrebbe violato il cessate il fuoco. “A seguito di consultazioni di sicurezza, il primo ministro Netanyahu ha ordinato alle forze armate di condurre immediatamente potenti raid sulla Striscia di Gaza”, si legge nella nota diffusa dall’ufficio del premier. Gli aerei dell’aviazione israeliana hanno preso di mira Rafah, nel sud, la parte orientale del campo profughi di Deir al-Balah, nel centro, e il centro di accoglienza di Shati, nel nord. Tre attacchi sono stati sferrati contro Gaza City.

Oltre agli attacchi, esteso il controllo delle Idf

Netanyahu ha deciso inoltre di estendere il controllo delle Idf oltre la “Linea Gialla”, che delimita l’occupazione israeliana dell’enclave palestinese in base al piano predisposto dal presidente statunitense Donald Trump. Secondo l’emittente pubblica Kan, il primo ministro si sarebbe messo in contatto con alti funzionari statunitensi per coordinare la mossa.

Il pugno duro di Israele in Cisgiordania

Il fuoco della guerra si è riacceso anche in Cisgiordania. L’agenzia palestinese Wafa ha fatto sapere che le forze israeliane hanno preso d’assalto diversi villaggi e città nel governatorato di Nablus. Si è poi registrato un ordine di evacuazione nei confronti di 15 abitazioni nelle vicinanze del campo profughi di Jenin, dichiarato “zona militare chiusa”.

La restituzione, avvenuta lunedì sera, dei resti di un ostaggio il cui corpo era già stato recuperato, ha fatto riesplodere la tensione. “Il problema è che stanno violando i termini da due settimane. Abbiamo aspettato pazientemente, perché abbiamo capito che ci vuole tempo per localizzare, scavare, estrarre e restituire. Tutto questo richiede tempo. Ma ora stanno oltrepassando una linea rossa”, aveva riferito una fonte vicina al premier al Times of Israel, prima che gli eventi precipitassero. Il Forum delle famiglie degli ostaggi ha accusato Hamas di aver ingannato lo Stato ebraico e fabbricato informazioni mendaci.

Le accuse ad Hamas

Le Idf hanno pubblicato un video integrale di 15 minuti girato da un drone, in cui i miliziani di Hamas inscenerebbero a beneficio della Croce Rossa il recupero dei resti di un ostaggio identificati come appartenenti a Ofir Tzarfati, il cui corpo era già stato recuperato dai soldati israeliani nella Striscia di Gaza nel dicembre 2023, meno di due mesi dopo il suo rapimento durante l’attacco del 7 ottobre.

Per l’esercito di Israele, il filmato “mostra chiaramente che l’organizzazione terroristica Hamas sta tentando di creare una falsa impressione di tentativi di localizzare i corpi, mentre in realtà tiene in ostaggio i defunti, i cui resti si rifiuta di rilasciare come richiesto dall’accordo”. Le affermazioni sulla carenza di attrezzature ingegneristiche sono ritenute strumentali.

Hamas ha rinviato la consegna del corpo di un altro ostaggio che era prevista per ieri sera a causa delle “violazioni” israeliane del cessate il fuoco. L’annuncio del braccio armato del movimento, le Brigate al Qassam, è arrivato dopo che Benjamin Netanyahu ha intimato ai militari di procedere con intensi attacchi contro l’enclave palestinese, incolpando a sua volta la fazione di aver violato la tregua. “Rinvieremo la consegna che era prevista per oggi a causa delle violazioni dell’occupazione”, hanno avvertito le Brigate in un comunicato, aggiungendo che ogni “escalation” israeliana “ostacolerà la ricerca ed il recupero dei corpi”.

La versione del gruppo palestinese

Per il gruppo, Tel Aviv vuole “fabbricare falsi pretesti in preparazione di nuove mosse aggressive” a Gaza. I negoziatori sono stati invitati a “consentire agli organismi competenti di svolgere i propri compiti umanitari, lontano da calcoli politici e aggressivi”.

Israele, stando a dei diplomatici arabi, ha respinto una iniziativa promossa dai Paesi mediatori che prevedeva la creazione di una squadra multilaterale incaricata di entrare nella Striscia per recuperare i corpi degli ostaggi deceduti ancora presenti sul territorio, servendosi della condivisione di capacità avanzate e di informazioni di intelligence.


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