L’INGRANDIMENTO – L’ira di Bonaccini ancora niente soldi per l’Emilia “ma io collaboro”
L’INGRANDIMENTO – L’ira di Stefano Bonaccini: ancora niente soldi per l’Emilia Romagna “ma io collaboro”.
“Dopo tre mesi dall’alluvione, non sono ancora in disponibilità le risorse stesse che il Governo ha destinato con il decreto. Noi pretendiamo che il Governo, e pensiamo lo farà, metta le risorse come ha promesso”. A dirlo è il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini che, denuncia il mancato intervento economico del governo per la ricostruzione post alluvione.
Difatti, dopo la nomina del generale Francesco Paolo Figliuolo come commissario per la ricostruzione – e con Bonaccini vicecommissario, insieme ai governatori di Toscana e Marche Eugenio Giani e Francesco Acquaroli– nessun aiuto è arrivato nei territori colpiti e nemmeno ai privati che si ritrovano senza attività economica e, in tanti, anche senza una casa. Gli unici aiuti che sono arrivati ai cittadini sono arrivati solamente dalla Regione Emilia-Romagna, che nelle scorse settimane ha fatto partire 3mila euro alle famiglie colpite, e dalla Camera di Commercio della Romagna che ha stanziato, ad ora, due milioni e mezzo di euro per le aziende e cioè un contributo di 2.500 euro per ogni impresa colpita. Eppure, quello che è arrivato non basta: i contributi sono degli aiuti tampone che vanno a coprire le spese per la ripresa immediata, ma non quella sul lungo periodo.
Per questo Bonaccini conta sul governo e dice di averne fiducia e si augura che i fondi promessi per i privati arrivino il prima possibile: “Io, comunque, voglio avere fiducia nel Governo, collaborerò con il generale Figliuolo. Noi combatteremo perché vi sia il rimborso dei danni subiti come già avvenuto per il terremoto”. Le necessità sono chiare anche al governo, che “è venuto in Romagna con premier e ministri e ha detto che rimborseranno i danni alle imprese al 100%” e a cui Bonaccini sottolinea: “se non c’è copertura finanziaria non c’è nessuna impresa che fa partire un cantiere, così come non c’è un dirigente in un Comune che firma senza avere la copertura finanziaria per procedere a un appalto”. Insomma, serve agire e in fretta e secondo il governatore della zona più colpita dall’alluvione, è necessario iniziare a lavorare e agire con i fondi che si hanno a disposizione.
Il Consiglio dei ministri ha già stanziato 4,5 miliardi di euro nonostante – ricorda Bonaccini a tre mesi dalla tragedia – sono stati calcolate almeno 8,8 miliardi di euro, senza contare i danni indiretti. Le risorse sono la metà di quanto servirebbe, ma almeno con questi finanziamenti, si potrebbe iniziare ad agire, soprattutto per i cantieri aperti e bloccati per mancanza di fondi. L’attenzione però, va anche i privati che ancora non hanno ricevuto un euro: “Mi auguro che presto ci mettano mano” dice Bonaccini, “nel decreto votato non è nemmeno prevista la proroga della sospensione dei mutui e degli adempimenti fiscali. Mi auguro che correggano, immagino che faranno un decreto a breve, ma se ci avessero ascoltato lo avrebbero indicato subito”, conclude.
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