Borrelli si dimette dopo il caso Kaufmann, l’imbarazzo di Giuli
Ennesimo colpo di scena nel travagliato ministero guidato da Alessandro Giuli
Nicola Borrelli si è dimesso dalla carica di direttore generale Cinema e Audiovisivo al ministero della Cultura, un gesto che viene legato al clamoroso caso del tax credit concesso per un film legato a Francis Kaufmann, sospettato del duplice omicidio di Villa Pamphili. Il finanziamento di circa 850mila euro per un film mai distribuito ha scatenato un’inchiesta e il sequestro di documenti amministrativi negli uffici della Direzione Cinema. Borrelli – da 16 anni su quella poltrona affidatagli da Sandro Bondi, ministro del governo Berlusconi, uno dei dirigenti più potenti del Miuc – aveva difeso la regolarità delle procedure, ma la pressione e il caos crescente nel settore hanno portato alle sue dimissioni, che sono arrivate dopo quelle di Chiara Sbarigia, presidente di Cinecittà, in un clima di veleni, forte tensione e “guerra fratricida” all’interno del Mic: noti ed evidenti i contrasti tra Giuli e la sottosegretaria Lucia Bergonzoni.
Cosa ha detto Giuli sulle dimissioni
Il ministro della Cultura Alessandro Giuli ha preso atto delle dimissioni con un comunicato stringato, ringraziando Borrelli e confermando la propria stima per il lavoro svolto, senza però entrare nel merito delle ragioni formali dell’addio. Giuli ha inoltre nuovamente ribadito alla Camera un giro di vite sul sistema di concessione del tax credit per evitare truffe future, sottolineando l’intenzione di rendere gli incentivi più sicuri e trasparenti.
Il governo Meloni aveva confermato fiducia a Borrelli
Nicola Borrelli era stato confermato alla guida della Direzione generale Cinema e Audiovisivo del Mic anche durante il governo Meloni, a testimonianza di una certa continuità nella gestione del settore audiovisivo, dove era in carica da circa 16 anni. La sua riconferma era vista come un segnale di stabilità e continuità amministrativa, nonostante il cambio di governo e di maggioranza politica, il segnale di un interesse a poter godere di relazioni e competenze accumulate in oltre un decennio anche in altre società della galassia del cinema italiano sotto l’ombrello del Mic.
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