“Boycott Israel”: attivisti pro Pal a una fiera VIDEO
Contestata l'azienda Elbit Systems che produce droni ad Haifa
“Boycott Israel”: attivisti pro Pal alla fiera internazionale dell’industria della difesa MSPO 2025 che si è tenuta a Kielce in Polonia, dal 2 al 5 settembre presso il centro espositivo Targi Kielce.
“Boycott Israel”
Gli attivisti anti-israeliani hanno preso di mira lo stand dell’azienda Elbit Systems, versando vernice rossa e rilasciando una sostanza maleodorante come forma di protesta contro l’uso delle armi prodotte dall’azienda ad Haifa, il centro industriale che è la terza città di Israele. Gli attivisti hanno anche esposto una bandiera dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina, prima di essere fermati da alcuni degli espositori e poi dalle forze di polizia.
Alla fiera, la partecipazione di oltre ottocento aziende da trentaquattro Paesi, inclusa la presenza di aziende israeliane come Elbit Systems che hanno presentato tecnologie e soluzioni di difesa avanzate, tra cui droni e sistemi di sorveglianza.
Elbit Systems oggetto di boicottaggi dal 2021
Elbit Systems è un’azienda attiva nello sviluppo di tecnologie per il settore della difesa che il 25 novembre 2018 ha incorporato la Imi Systems ed è quotata presso la Borsa di Tel Aviv e presso il Nasdaq.
Ha subito nel tempo molteplici azioni di boicottaggio, specialmente da parte di gruppi filo-palestinesi come Palestine Action. Nel Regno Unito, Palestine Action ha occupato e bloccato l’operatività di almeno 10 siti britannici di Elbit Systems, riuscendo a interrompere l’attività dell’azienda per oltre tre mesi.
Azioni che fanno parte di una campagna più ampia iniziata almeno dal 2021 e continuata con proteste e occupazioni dirette.
I media e osservatori indipendenti presentano Elbit Systems come un produttore di tecnologia militare altamente controverso. Viene criticata per il ruolo dei suoi droni nelle operazioni militari israeliane che hanno causato morte e repressione in Palestina. E si segnala per essa pure un conflitto di interesse nella gestione di Elbit UK, con ex militari britannici in posizioni di controllo.
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