Cronaca

Torino, figlio di un conte l’aggressore con il machete. Fermo per la fidanzata

di Redazione -


E’ un giovane 23enne di origini nobili il fermato per l’aggressione con il machete a Torino, costata alla vittima l’amputazione della gamba sinistra. Il giovane ha perso la gamba dopo tre delicatissime operazioni durante le quali i medici hanno provato a lungo a rivascolarizzarla ma inutilmente. Nell’attesa dei soccorsi infatti la vittima aveva perso troppo sangue.

Il giovane stava passeggiando con la ragazza nella zona periferica di Mirafiori quando è stato raggiunto da due uomini in motorino. Gli aggressori, due torinesi, sono stati ricercati dagli investigatori della Squadra mobile anche sulla scorta delle dichiarazioni fornite dalla fidanzata della vittima subito dopo l’aggressione. Diversi i possibili moventi tra cui la spedizione punitiva per questioni di gelosia.

Il fermato si chiama Pietro Costanzia di Costigliole ed è discendente di una antica famiglia piemontese: negli archivi araldici del capoluogo piemontese appaiono tracce dei Costanzia, signori di Costigliole, già a partire dalla prima metà del 1200.

Figlio di un conte, è assistito dagli avvocati Paola Pinciaroli e Vittorio Nizza, respinge fermamente ogni accusa e si è avvalso della facoltà di non rispondere. Non sarebbe nuovo alle forze dell’ordine: per un lungo periodo risulta aver vissuto in Spagna dove è stato condannato per rapina. Quando è stato fermato dalla polizia, si sarebbe detto convinto che gli agenti lo avessero raggiunto per eseguire l’ordine di custodia in carcere emesso nei suoi confronti dai magistrati spagnoli.

L’indiziato è stato prelevato dagli agenti della squadra mobile in un albergo in corso Regina Margherita, il viale che taglia il quartiere Vanchiglia, vicino la zona di Porta Palazzo. Secondo le prime notizie, sarebbe rimasto due giorni nella stanza dell’hotel occupata attraverso l’utilizzo di un documento non intestato a lui.

Fermata anche la fidanzata di Costanzia: estranea all’aggressione, è indiziata per le sostanze stupefacenti rinvenute nella stanza d’albergo. Gli investigatori sono al lavoro sui reali moventi dell’aggressione, che potrebbe essere legata anche a fatti di droga.


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