Politica

Conte fa saltare le primarie a Bari

Primarie Bari

L’inchiesta giudiziaria a Bari che coinvolge anche la Regione con le dimissioni dell’assessore ai Trasporti Maurodinoia, finita sotto indagine, fa saltare le primarie del centrosinistra in vista del rinnovo dell’amministrazione comunale, previste per domenica. Il leader del Movimento 5 Stelle lancia la bomba a sorpresa direttamente da capoluogo pugliese: “non ci sono le condizioni” annuncia Giuseppe Conte che invita gli alleati a convergere sul proprio candidato, Michele Laforgia, che quindi parteciperà alla corsa per la fascia tricolore senza passare per le primarie. La nuova crisi nel campo largo, che ha litigato per mesi sull’autocandidatura del ‘civico’ Laforgia, alla quale in extremis il Pd ha contrapposto quella di Vito Leccese, capo di gabinetto del sindaco uscente Antonio Decaro, esplode in un contesto già complicato per il centrosinistra. Dopo le polemiche che hanno opposto il sindaco uscente di Bari, Antonio Decaro, al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi per la decisione del Governo di insediare la commissione di accesso che dovrà accertare se il Consiglio comunale debba essere sciolto per mafia, questa nuova indagine e il colpo di teatro di Conte rappresentano un nuovo colpo per il centrosinistra pugliese. Dal pd filtra una reazione irritata: “Non accettiamo lezioni di moralità” è la replica ai grillini. Ma nel frattempo la manifestazione di piazza per sostenere il candidato pentastellato alle primarie diventa un’investitura alla candidatura, con lo stesso Laforgia che propone al rivale di “sospendere le primarie” e di cercare una soluzione unitaria.
Immediata la reazione del centrodestra con Forza Italia che invita ad “agire con coerenza” e a “spingere i consiglieri del M5S a uscire dalla maggioranza in Regione”. “Se ciò che è emerso – è il ragionamento degli azzurri – è così grave da compromettere il regolare svolgimento delle primarie, come può condividere una responsabilità di governo?”. Linea condivisa e rilanciata anche da Fratelli d’Italia.