“Brigitte è una donna”: i Macron con le prove in tribunale contro le fake news
Il presidente francese e la Première Dame vogliono smentire le accuse dell'influencer americana Candace Owens
Dopo anni di voci complottiste, Emmanuel e Brigitte Macron hanno deciso di rispondere con fermezza. La coppia presidenziale francese ha annunciato che presenterà in un tribunale statunitense documenti, testimonianze e fotografie in grado di smentire le teorie infondate che mettono in dubbio l’identità della Première Dame.
La causa contro Candace Owens
Al centro della vicenda c’è Candace Owens, influencer americana legata ai circuiti della destra radicale, che con una serie di video intitolati Becoming Brigitte ha rilanciato la bufala secondo cui la moglie del presidente francese sarebbe in realtà nata uomo. Una voce che circolava già dal 2017 in Francia, ma che ha trovato nuova eco internazionale.
https:
Il 23 luglio i Macron hanno depositato una denuncia per diffamazione presso il tribunale del Delaware, chiedendo un risarcimento che il loro legale definisce “esemplare”, volto non solo a tutelare la reputazione della First Lady ma anche a contrastare un meccanismo di propaganda politica.
Le prove in aula: “Brigitte Macron è una donna”
Secondo quanto dichiarato dall’avvocato americano Tom Clare alla BBC, saranno mostrate fotografie di Brigitte Macron incinta, oltre a perizie scientifiche e testimonianze di esperti per smontare le accuse di non essere donna. Clare ha definito la vicenda “profondamente dolorosa” per la Première Dame, ma ha sottolineato la sua volontà di difendere pubblicamente la verità.
Il legale ha anche parlato del peso che queste teorie hanno avuto sul presidente: “Emmanuel Macron non è immune. Quando la propria famiglia viene minacciata, chiunque ne risente, anche un capo di Stato”.
Il presidente francese, in un’intervista a Paris Match, ha spiegato di aver inizialmente ignorato la campagna diffamatoria, temendo un effetto boomerang. Ma la diffusione delle accuse negli Stati Uniti lo ha convinto ad agire: “Non si tratta solo di mia moglie. È una questione di verità, di dignità e di rispetto per la democrazia”. Macron ha accusato Owens di agire “in nome di un’ideologia, con legami diretti con l’estrema destra internazionale”.
Owens, dal canto suo, ha bollato la causa come “ridicola” e “disperata”. Ma la battaglia legale che si aprirà in Delaware potrebbe diventare un caso simbolo sul rapporto tra fake news, politica e libertà di espressione. Un terreno scivoloso che rischia di avere ricadute non solo giudiziarie, ma anche diplomatiche e mediatiche.
Torna alle notizie in home