Ambiente

Brucia da giorni il Parco del Vesuvio, De Luca: Intervenga l’Esercito

Richiesto la stato di mobilitazione nazionale: distrutti ettari di boschi e pinete

di Angelo Vitale -


Il governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca chiede al governo l’attivazione dello stato di mobilitazione straordinaria del servizio nazionale della Protezione Civile per far fronte all’incendio sul Vesuvio.

Da giorni l’incendio sul Vesuvio

Nella sua richiesta, De Luca evidenzia l’intensità e l’estensione del rogo, con il coinvolgimento di un gran numero di ettari di pineta e bosco, la chiusura dei siti archeologici e l’interdizione dei sentieri di accesso al Vesuvio.

E sollecita il coinvolgimento coordinato di colonne mobili regionali, volontari di Protezione Civile e strutture operative nazionali per assicurare un impiego più esteso di squadre antincendio, dato che le risorse locali sono ormai sotto forte pressione.

La richiesta include anche l’intervento dell’Esercito Italiano per supporto con uomini e mezzi, finalizzato sia al presidio delle strade che alla realizzazione di piste di accesso e rifornimento di acqua con autobotti.

Dal Monte Somma le fiamme avanzano

L’incendio sul Vesuvio è scoppiato martedì nella zona del Monte Somma, in corrispondenza di Terzigno, e da allora ha devastato ettari di vegetazione di macchia mediterranea nel Parco Nazionale del Vesuvio, tra boschi e pinete, estendendosi per circa 2-3 chilometri e superando i 1050 metri di quota.

Le fiamme, spinte dal vento e dalle alte temperature, hanno provocato un danno ambientale devastante e un’alta colonna di fumo visibile anche dalla città di Napoli. Le autorità stanno indagando sull’ipotesi del dolo come possibile causa dell’incendio.

Sono giorni di lotta con le fiamme, contro le quali sono stati attivati diversi interventi. Sono impiegati sul campo 6 canadair dei vigili del fuoco, 4 elicotteri regionali e squadre di volontari, con presidi permanenti nelle aree a rischio.

La Protezione Civile della Regione Campania ha chiesto l’intervento dell’Esercito Italiano come misura preventiva contro eventuali azioni dolose e per rafforzare il presidio. Un tavolo permanente per l’emergenza è attivo presso la Prefettura di Napoli, coinvolgendo tutte le istituzioni competenti.


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